ASSEGNI FAMILIARI: VICINO LO SBLOCCO DELLE PRATICHE IAS

Da quando in Italia è entrato in vigore il nuovo assegno unico e universale, molti frontalieri hanno subito un gravoso blocco degli assegni familiari svizzeri.

Il problema, come noto, è dovuto al fatto che l’INPS non trasmette alle Casse di compensazione svizzere i dati degli importi dell’assegno unico già pagato in Italia all’altro genitore (la Svizzera infatti ha la facoltà di scalare questi importi dagli assegni familiari dei frontalieri, pagando di fatto una quota integrativa).
Il sindacato OCST si era mosso fin da subito proponendo alle Casse di compensazione di adottare sistemi alternativi per certificare questi importi, ad esempio richiedendo prova dei pagamenti ricevuti dall’INPS in Italia. Alcune Casse hanno infatti già sbloccato da tempo la situazione.
La buona notizia è che ora anche lo IAS (la principale Cassa di compensazione del Canton Ticino) ha deciso di procedere in questa direzione. In particolare sono già partite delle lettere destinate ai lavoratori dove si richiede l’invio di un giustificativo di pagamento rilasciato dall’INPS che contenga l’ammontare dell’assegno unico ricevuto in Italia.
Tramite lo SPID è ad esempio possibile accedere alla pagina personale dell’INPS di colui che ha richiesto l’assegno unico (normalmente l’altro genitore); una volta entrati nella pagina, basterà riaprire la pratica di assegno unico e andare nella sezione «pagamenti». Saranno così visualizzabili e scaricabili tutti gli importi ricevuti mese per mese.
Prima di procedere sarà comunque necessario attendere di ricevere personalmente la comunicazione da parte dello IAS.
Questa prassi permetterà come detto di sbloccare migliaia di pratiche.
Il sindacato sta al contempo continuando i dialoghi con l’INPS affinché si attivi al più presto lo scambio automatico di dati con la Svizzera (il quale risulta bloccato per via di una differente interpretazione della norma da parte delle Autorità italiane competenti).

 

ACCORDO SULLA TASSAZIONE DEI FRONTALIERI

La caduta del Governo mette anche in discussione l’entrata in vigore nel prossimo anno del nuovo Accordo sulla tassazione dei frontalieri. Lo Stato italiano si era infatti dato l’obiettivo dichiarato di terminare i lavori di ratifica parlamentare entro dicembre, così da permettere al nuovo Accordo di entrare in vigore con il 1° gennaio 2023. Pur rimanendo ancora questa una data probabile, le nuove elezioni previste per settembre rischiano di far slittare il tutto all’anno successivo (in tal caso l’Accordo diverrebbe attivo solo dal 1° gennaio 2024). I contenuti pattuiti nell’Accordo, compresa la clausola di salvaguardia per i “vecchi frontalieri”, non sono tuttavia in discussione, in quanto già “blindati” dall’intesa firmata con la Svizzera il 20 dicembre 2020.

Seguiranno aggiornamenti.

 

TELELAVORO: GLI STATI CONFERMANO LA VISIONE DI OCST

Con una nota congiunta le autorità fiscali di Italia e Svizzera hanno annunciato pubblicamente che l'Accordo amichevole sul telelavoro è da considerarsi ancora attivo e valido per tutte le categorie di lavoratori. Trova dunque piena conferma quanto già comunicato in precedenza dal nostro sindacato a tutti i propri stakeholder. L’Accordo amichevole andrà pertanto avanti con un tacito rinnovo fino a comunicazione contraria.