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Vivere Lambertenghi - il risultato del concorso

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22 Marzo 2023
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La Cooperativa di abitazione Vivere Lambertenghi ha il piacere di annunciare il risultato del Concorso di architettura, indetto secondo il Regolamento SIA 142, per la realizzazione di un edificio abitativo a pigione moderata e con diversi contenuti sociali sul Mappale 498 RFD di Lugano.

Di seguito i sei concorrenti premiati:

 1° classificato           Pangea, Farra Zoumboulakis & associés – Losanna

2° classificato           Cambio Strutturale, Nicola Probst Architetti – Lugano

3° classificato           Palafitta, Durisch + Nolli Architetti Sagl – Massagno

4° classificato           La finestra sul cortile, Studio Berardi Miglio – Zurigo

5° classificato           Mariposa, Valsangiacomo Boschetti Architetti Sagl – Lugano

6° classificato           La Casa Verde, Arch. Roberto Briccola – Giubiasco

 

Il progetto Vivere Lambertenghi, promosso dal sindacato OCST, dalle associazioni GenerazionePiù, Gruppo di Solidarietà, Centri OCST per l’Infanzia e alcuni privati, si era aggiudicato il diritto di superficie dal Municipio di Lugano, per 53 anni. L’intento della cooperativa era di dare impulso alla realizzazione di una sorta di “villaggio solidale” attorno ai servizi dell’OCST nel centro della città di Lugano.

La giuria del concorso ha ritenuto il progetto denominato Pangea quello che meglio ha saputo interpretare lo spirito dell’ente banditore dal profilo dell’inserimento urbanistico, architettonico, costruttivo, economico, sostenibile e concettuale sulla base delle esigenze formulate sul programma di concorso.

Il Comitato della Cooperativa Vivere Lambertenghi ringrazia tutti i concorrenti che hanno partecipato con interesse al concorso e i membri della giuria, coordinata dallo studio di architettura Piero Conconi di Lugano, per il lavoro appassionato, aperto e leale svolto durante le sedute.

Gli elaborati saranno esposti la prima volta il 17 aprile 2023, dopo l’evento dedicato alla premiazione dei progetti vincitori che si terrà presso il Salone OCST di Lugano, via Serafino Balestra 19, ore 18:00, in occasione dei festeggiamenti per il Cinquantesimo della costruzione della Casa del Popolo da parte dell’architetto Tita Carloni. In seguito gli stessi resteranno esposti al pubblico presso le sale dell’Hotel Ceresio di Lugano per almeno due settimane.

     

 

 

Gli impegni dell’OCST in un contesto difficile

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15 Febbraio 2023
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  1. Contesto attuale

La pandemia, la guerra in Europa, la crisi delle materie prime, si intrecciano con movimenti di respiro più ampio come l’evoluzione tecnologica, la transizione ecologica e le fluttuazioni demografiche, generando conseguenze psicologiche e sociali oltre che economiche che hanno effetti sull’economia e sul mercato del lavoro.

Leggi tutto: Gli impegni dell’OCST in un contesto difficile

La pace in un mondo in guerra

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28 Novembre 2022
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Venerdì 9 e sabato 10 dicembre 2022 si terrà a Massagno il III Festival della Dottrina sociale nella Svizzera italiana.

"Chiedi agli uomini se vogliano o no la pace. Tutta l’umanità, senza eccezioni, ti risponderà a una voce che se l’augura, che vi aspira, che la vuole e l’ama. Ma allora ama anche la giustizia! Pratica la giustizia e avrai la pace." Sant'Agostino

Con la sua terza edizione del Festival della Dottrina sociale, la Rete Laudato si’ della Svizzera italiana vuole contribuire a realizzare un network sociale per la pace tra le tante realtà presenti sul territorio ticinese, dando spazio e opportunità di esprimersi a molte voci: sia per congiungersi in un fermo rifiuto della guerra ovunque nel mondo, sia per avviare processi concreti al fine di realizzare quella giustizia politica e sociale senza la quale ogni pace resta una mera utopia.

Vi aspettiamo numerosi!

>>Programma completo del Festival

Aumento dei premi di cassa malati 2023

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27 Settembre 2022
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Il continuo rincaro del premio di cassa malati non può che preoccupare. La famiglie quest’anno si troveranno confrontate con una serie di aumenti su beni e servizi di prima necessità: il cibo, l’energia, il tasso ipotecario per chi ce l’ha, e la salute, con il continuo rincaro dei premi di cassa malati. Come noto, per il 2023 si prospetta in Ticino un aumento del 9.2%.

La cassa malati è un elemento che ormai consuma una parte rilevante dei redditi specialmente delle famiglie. Naturalmente il problema è complesso. È un problema sistemico: è cioè impossibile indentificare un fattore dominante sul quale agire e la soluzione probabilmente è da ritrovare in una serie di interventi che riguardano non solo i costi dei componenti, ma anche i rapporti tra di essi, le procedure, la trasmissione delle informazioni. È importante constatare che non esiste una ricetta miracolosa.

Può funzionare solo un lavoro meticoloso di tutti gli attori coinvolti che devono dimenticare gli obiettivi di parte, e, in qualche caso, la ricerca del guadagno, per orientarsi verso un contenimento dei costi. Naturalmente per raggiungere questo obiettivo è fondamentale che le parti in causa, come i Cantoni, abbiano a disposizione tutte le informazioni necessarie per poter analizzare la situazione, decidere ed esercitare fino in fondo il proprio ruolo.

Il continuo aumento dei premi e il ricorso da parte di molti alla franchigia più alta per contenere le spese, inducono già molte persone a rinunciare a curarsi anche in caso di reale bisogno. È una deriva che nessuno desidera.

Tra gli elementi in gioco, centrale anche se non risolutivo, resta il problema delle riserve che deve essere attentamente valutato. Se le riserve sono accantonate in caso di emergenza, quest’anno il ricorso a questa fonte di finanziamento sarebbe certamente stato opportuno. Nelle scorse settimana il Consiglio degli Stati ha respinto una mozione ticinese che chiedeva di imporre alle Casse malati di ridurre le riserve eccessive in favore degli assicurati. La giustificazione posta dal Consiglio degli Stati è che già gli assicuratori malattia hanno la facoltà di agire in questo senso. Ma potere non corrisponde necessariamente ad agire.

Nel corso delle trattative per l’adeguamento dei salari al rincaro, il sindacato OCST chiederà che venga considerato anche questo importante aumento di spesa per le lavoratrici e i lavoratori.

AVS 21 approvata per un pugno di voti

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25 Settembre 2022
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Dobbiamo purtroppo constatare come la riforma AVS 21 sia stata approvata da una risicatissima maggioranza dei votanti. Ancora una volta c’è una netta divisione tra quanto sostenuto in Ticino e nei cantoni romandi e quanto scelto nei cantoni di lingua tedesca. Ma la divisione più forte, che è emersa nettamente nei sondaggi, è quella fra donne e uomini. Oggi è stata in sostanza presa una decisione che scontenta decisamente la parte femminile dei votanti.

 

È importante che la politica rifletta su questo fatto e prenda in seria considerazione le argomentazioni di chi, come il sindacato OCST, era contrario a questa riforma. È importante in particolare che vengano riviste le assurde decisioni prese a livello nazionale da parte di chi ostacola una riforma della Legge previdenza professionale. È necessario che le rendite delle donne vengano nettamente migliorate a livello di LPP: una differenza a livello pensionistico del 37% con gli uomini non è in nessun modo accettabile ed è pure inaccettabile che troppe lavoratrici non abbiano un Secondo pilastro. Invece il Parlamento ha respinto l’interessante soluzione di compromesso proposta congiuntamente dai sindacati e dal padronato scegliendo di favorire, di fatto, gli assicuratori che vorrebbero evitare una riforma.

 

Chiediamo che la Deputazione ticinese alle Camere federali si incarichi di rappresentare il pensiero della maggior parte dei votanti del nostro Cantone e sostenga un'adeguata riforma della Legge previdenza professionale.

28 settembre: no a un taglio delle pensioni del personale pubblico

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22 Settembre 2022
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Le rendite del personale del settore pubblico assicurato presso l’IPCT (Istituto di Previdenza del Cantone Ticino) subiranno mediamente, a partire dal 2024, un’ulteriore riduzione del 20%.È questa la conseguenza della decisione presa dal Consiglio di amministrazione dell’IPCT di ridurre il tasso di conversione, cioè quella percentuale che trasforma, al momento di andare in pensione, il capitale accumulato negli anni in una rendita annuale. La riforma dalla stessa IPCT approvata nel 2012 dal Parlamento cantonale aveva però già comportato una diminuzione del 20%.

- 40% in 15 anni. Mai successo.

Diversi salariati assicurati presso l’IPCT hanno perciò deciso di organizzarsi e mobilitarsi per opporsi a questo nuovo taglio delle pensioni. Hanno costituito un comitato d’azione – Rete per la Difesa delle Pensioni (ErreDiPi). Questa rete indice ora una Giornata d’azione contro il taglio delle pensioni

Mercoledì 28 settembre in mattinata

su ogni posto di lavoro

PAUSA PROLUNGATA e SCAMBIO DI OPINIONI

Sul nostro luogo di lavoro, prendiamoci un momento per uno scambio di opinioni con colleghi e colleghe: può essere un caffè di protesta con autocollanti ErreDiPi bene in vista (arrivano...), o una riunione spontanea, o un collegio docenti straordinario in orario scolastico... Dobbiamo allargare la rete e convincere chi ci sta vicino a venire a Bellinzona nel pomeriggio.

Niente scuse!

ore 17:30, Bellinzona

piazza Stazione FFS

MANIFESTAZIONE

Andiamo poi in corteo da piazza Stazione a piazza Governo. Ciascuno di noi porti qualcuno... È la prima giornata di un percorso di mobilitazione a sostegno delle nostre rivendicazioni. L’ErreDiPi chiede infatti il ritiro della decisione di ridurre il tasso di conversione. E tu, quanto perderai…?

 

>>Volantino

Rinnovato il contratto collettivo di lavoro di AET

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01 Giugno 2022
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La Direzione dell’Azienda Elettrica Ticinese (AET) e i rappresentanti dell’Organizzazione Cristiano-Sociale del Cantone Ticino (OCST) e del Sindacato svizzero dei servizi pubblici (VPOD) hanno siglato il nuovo contratto collettivo di lavoro per il personale di AET, valido per il periodo 2022 – 2026.

Sin dal 2002 il personale di AET soggiace al suo specifico contratto collettivo di lavoro, che definisce le condizioni di lavoro quadro per tutto il personale dell’azienda. Al 01.01.2022 AET occupava 311 dipendenti (equivalenti a 291 posti a tempo pieno), di cui 45 apprendisti ripartiti su 9 diverse professioni.

La trattativa per il rinnovo del contratto ha coinvolto la Direzione di AET da una parte ed i sindacati OCST e VPOD, unitamente alla Commissione dipendenti AET, dall’altra parte. La trattativa ha avuto luogo in un clima costruttivo, improntato alla massima collaborazione. Fra gli aggiornamenti del nuovo contratto si rilevano l’innalzamento dello stipendio minimo a CHF 4'000 mensili (per tredici mensilità), il congedo paternità di 12 giorni lavorativi anche nei casi di adozione e la formalizzazione ufficiale del telelavoro. In relazione alla flessibilità ed alla compensazione dei tempi di lavoro, nel nuovo contratto sono state considerate le esperienze acquisite nel corso della pandemia.

Tutti i dipendenti assoggettati al contratto collettivo di lavoro sono stati coinvolti nel voto di approvazione del nuovo contratto, avvenuto alla fine del 2021: la votazione ha avuto luogo in modalità digitale, con garanzia di anonimità. La larghissima maggioranza di coloro che si sono espressi ha approvato il rinnovo del contratto.

I rappresentanti di OCST e VPOD, unitamente alla Direzione e al Consiglio di amministrazione di AET, esprimono soddisfazione per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro.

I delegati e le delegate di Travail.Suisse chiedono pensioni eque e consistenti aumenti salariali

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28 Aprile 2022
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I delegati e le delegate di Travail.Suisse, l'organizzazione mantello indipendente dei lavoratori e delle lavoratrici, hanno preteso nel corso dell’assemblea del 27 aprile, pensioni eque per le donne, consistenti aumenti salariali per tutti i lavoratori e le lavoratrici e un'offensiva di formazione continua. La crescente inflazione e l'andamento dei salari sono stati i temi trattati dal presidente della Banca nazionale, Thomas Jordan.

Durante l’Assemblea dei delegati e delle delegate, il presidente Adrian Wüthrich ha sottolineato quanto siano importanti nella situazione attuale i sindacati e le associazioni del personale per i lavoratori e le lavoratrici. Le discussioni riguardo le pensioni, la legge sul lavoro e la crescente inflazione dimostrano inequivocabilmente che il loro impegno è più che mai necessario affinché tutti possano beneficiare del successo economico. In questo senso, i circa 60 delegati e delegate hanno accolto all'unanimità tre risoluzioni per il bene dei lavoratori e delle lavoratrici.

Garantire il potere d'acquisto - aumentare significativamente i salari
Negli ultimi mesi, l'inflazione ha raggiunto picchi mai visti negli ultimi 14 anni. Per mitigarla, è urgente concedere consistenti aumenti salariali a tutti i lavoratori e lavoratrici. Sono necessari aumenti salariali maggiori per coloro che hanno salari medi e bassi, essendo loro particolarmente colpiti dagli aumenti dei prezzi. Questo è l'unico modo per garantire il potere d'acquisto. Thomas Bauer, responsabile della politica economica, ha dichiarato: “L'anno scorso la produttività è aumentata in modo significativo in diversi settori. Di conseguenza c'è un notevole margine di manovra per gli aumenti salariali”.

Nel suo discorso, il presidente della Banca nazionale Thomas Jordan ha sottolineato l'importanza del partenariato sociale e ha ringraziato i delegati e le delegate di Travail.Suisse per il loro importante contributo. “Il partenariato sociale consente alle aziende di trovare soluzioni in situazioni difficili e di rimanere competitive”.

Pensioni eque per le donne
Con un'ampia alleanza, Travail.Suisse ha promosso con successo il referendum contro l'ultima riforma AVS. L'AVS viene riformata quasi esclusivamente sulle spalle delle donne, nonostante “il divario pensionistico” di genere (gender pension gap) tra donne e uomini sia di un terzo. Ma non è tutto: ora il Parlamento vuole imporre una riforma della previdenza professionale che porterà a una massiccia riduzione delle pensioni, sia per le donne che per gli uomini. Ancora una volta, le classi con reddito più basso sarebbero particolarmente colpite. Eppure il compromesso delle parti sociali riguardo la LPP sarebbe una proposta attuabile e stabile. La consigliera nazionale Léonore Porchet, vicepresidente di Travail.Suisse, lo afferma chiaramente: “È necessario raggiungere sia la parità salariale che pensionistica perché tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici meritano una pensione dignitosa”.

Formazione continua per tutti
Il “Barometro delle Condizioni di lavoro” di Travail.Suisse mostra anno dopo anno che le persone scarsamente qualificate, le donne, i migranti e i lavoratori part-time sono chiaramente discriminati quando si tratta di formazione continua. Solo la metà dei lavoratori e delle lavoratrici è incoraggiata dal proprio datore di lavoro a seguire una formazione continua. Di conseguenza per loro diminuiscono le opportunità sul mercato del lavoro. Gabriel Fischer, responsabile della politica della formazione afferma: «Travail.Suisse chiede alla politica e ai datori di lavoro di impegnarsi fortemente a favore della formazione continua. C'è un urgente bisogno di capire che mantenere l'occupabilità di tutti i lavoratori e di tutte le lavoratrici è una responsabilità dell’intera società”.

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