Come noto, nella sua sentenza del 6 novembre 2019, il Tribunale cantonale amministrativo ha stabilito che le penalizzazioni legate al mancato riconoscimento degli aumenti annuali in favore dei docenti neoassunti non avevano base legale.
Nel comunicato del 5 febbraio, il Consiglio di Stato aveva indicato che avrebbe “istituito un gruppo di lavoro al fine di analizzarne le implicazioni e la portata” e che, in seguito, avrebbe fornito “ulteriori informazioni appena il quadro generale della situazione si sarà delineato”. Inoltre nel corso del Tavolo sindacale del 4 febbraio 2020 i sindacati erano stati informati che con molta probabilità sarebbe stato redatto un rapporto entro la fine dello scorso mese di febbraio, grazie al quale il Governo avrebbe poi intrapreso i passi necessari per sanare la situazione coinvolgendo i rappresentanti del personale.
La nostra Organizzazione sindacale nel frattempo si è attivata in un’importante opera di verifica della situazione retributiva di moltissimi docenti impiegati presso gli istituti scolastici cantonali.
Ad oggi, non è mai stata trasmessa ai sindacati, o ai docenti stessi, una comunicazione indicante l’eventuale stato dei lavori, né tantomeno rispetto ai tempi di evasione della pratica. Non siamo inoltre a conoscenza di quali misure siano state attuate e se siano state prese decisioni in merito.
Siamo consapevoli che il periodo storico con il quale siamo confrontati non ha precedenti e che sta richiedendo un enorme sforzo da parte delle Autorità cantonali. Ad ogni modo riteniamo comunque strettamente necessario che sia fatta chiarezza in tempi brevi anche su questa questione. Non nascondiamo infatti una certa preoccupazione, soprattutto riguardo ad eventuali termini di prescrizione che potrebbero compromettere le pretese del personale docente, al quale è stato comunicato di attendere una comunicazione da parte del Consiglio di Stato.
Per questo il Sindacato OCST-docenti ha scritto al Consiglio di Stato sollecitando un riscontro, entro il 16 aprile.
Certi che il Consiglio di Stato non intenda disattendere tale nostra aspettativa, chiediamo che il governo rinunci sin d’ora ad avvalersi di un’eventuale eccezione alla prescrizione del credito salariale maturato con effetto sin dall’inizio della carriera professionale dei docenti interessati. Inoltre chiediamo che le situazioni di ogni docente interessato dalla sentenza vengano integralmente sanate attraverso il riconoscimento degli arretrati salariali maturati a causa delle penalizzazioni retributive patite senza base legale e con l’adeguamento salariale retroattivo all’entrata in vigore della nuova scala di riferimento