L’OCST esprime il suo sconcerto riguardo a quanto emerso sugli errori di calcolo rispetto alle prospettive finanziarie dell’AVS.
“È evidente che un simile sbaglio avrebbe potuto influenzare negativamente l’esito della votazione sulla 13esima mensilità AVS e ha certamente indotto molte cittadine e molti cittadini a sostenere la riforma AVS e l’aumento dell’età di pensionamento delle donne”, come evidenzia Giorgio Fonio, segretario regionale OCST e Consigliere nazionale.
Riferendosi alle analisi dettagliate che usciranno a settembre, dalle quali dovrebbe emergere un quadro realistico delle prospettive del nostro Primo pilastro sul medio-lungo termine, sarà necessario valutare in modo approfondito le decisioni prese e quelle da prendere. L’indebolimento subito dall’AVS con l’ultima riforma, ha certamente danneggiato tutte quelle persone che possono far conto solo o soprattutto su questa fonte di reddito al momento del pensionamento. Si tratta cioè delle persone più povere.
Questa notizia deve far riflettere anche in vista della votazione del 22 settembre sulla riforma della LPP. Anche in questo caso i sostenitori della riforma assolutizzano un presunto squilibrio finanziario delle casse pensioni con l’obiettivo di far passare un nuovo assetto, che penalizza pesantemente i futuri pensionati. La riforma, per come è concepita, danneggia ancora una volta le assicurate e gli assicurati, che si troveranno a pagare di più per ottenere rendite più basse, rendendo di fatto il Secondo pilastro uno strumento troppo caro per le persone con un reddito medio e basso.