Per il terzo anno consecutivo è stato annunciato un aumento molto consistente dei premi di cassa malati. Il Ticino, come di consueto, sarà colpito in modo più duro della maggior parte dei cantoni. Solo il Canton Svitto subisce un aumento maggiore, ma con un premio mensile di 150 Fr. in meno.
Basandoci sui dati dei premi medi mensili, dal 2023 al 2025 per gli adulti la progressione è stata del 20,5%, del 24,2% per i giovani e del 19,6% per i bambini. Dal 2022 per gli adulti la crescita è stata del 29,4%, per i giovani del 33,5%, per i bambini del 27,4%. La progressione del costo del premio dell’assicurazione di base per una famiglia media con due figli in appena due anni ammonta a circa 232,20 Fr. al mese, 2’786,40 Fr. all’anno. Dal 2022 l’aumento mensile ammonta a 308,80 Fr. al mese, 3’705,60 Fr. all’anno. Tutto questo è evidentemente inaccettabile e privo di senso.
Per una famiglia media in cui il marito guadagna il salario mediano cantonale di 5’531 Fr. al mese, la moglie lavora a metà tempo e guadagna quindi 2’406 Fr. al mese, con due figli al di sotto dei 18 anni, il costo del premio dell’assicurazione malattia di base pesa ormai il 17,3% del reddito lordo. Questa quota cresce all’aumentare del numero dei figli. Questo calcolo evidentemente non tiene conto dei possibili costi delle assicurazioni complementari, che offrono la copertura anche di elementi essenziali come, per esempio, certi medicamenti, il costo dell’ambulanza, le cure ortodontiche e dentistiche e il costo di eventuali occhiali da vista.
Questa famiglia media ha diritto a ricevere un sussidio RIPAM che copre circa la metà delle spese, come del resto altre 110’000 persone nel nostro cantone: una quota altissima della popolazione. Anche questo dato deve far pensare al fatto che il sistema è fuori controllo. Naturalmente non possiamo accettare che a causa delle misure previste nel preventivo 2025 a molte famiglie venga ridotto o rifiutato l’accesso al sussidio RIPAM.
Inoltre, molte persone e molte famiglie, per contenere l’incidenza di questa spesa, decidono di aumentare la franchigia a 2’500 Fr. e questa scelta evidentemente ha un peso sulla decisione di rivolgersi o meno al medico in caso di necessità.
Fintanto che si caricano i costi maggiori sugli assicurati, che peraltro sono obbligati a pagare il premio e non hanno delle vere e proprie alternative, nessuno degli attori in campo sarà incentivato ad intervenire in modo deciso. Certamente non chi prescrive o consiglia cure non necessarie perché agire diversamente non farebbe che comprimere il proprio guadagno. E neppure chi non si impegna ad effettuare controlli, perché una riduzione delle prestazioni ridurrebbe anche il proprio giro d’affari. Ma nemmeno chi, come paziente, usufruisce di cure non necessarie oppure accetta di buon grado di farsi prescrivere come prestazioni mediche servizi che in realtà hanno un’altra natura, perché in fondo ritiene di dover recuperare una parte dei costi del premio in qualche modo.
Il sistema è troppo oneroso e non mette al centro la salute delle persone. L’autorità pubblica e le casse malati prendano delle misure concrete ed efficaci per alleggerire le lavoratrici e i lavoratori di questo carico che diventa anno dopo anno sempre più insostenibile.
Xavier Daniel