L’emergenza sanitaria non può tuttavia far dimenticare le importanti conseguenze della sentenza del 6 novembre 2019 emanata dal Tribunale Amministrativo Cantonale che giudica destituite di basi legali le modalità con cui è stata applicata la penalizzazione di due classi salariali per i docenti neoassunti tra il 1997 e il 2013. Modalità sempre criticate come inique ed osteggiate dall’OCST-Docenti (a cui lo stesso Tribunale, per la medesima fattispecie, aveva dato torto nel 2006).
Nel corso del Tavolo sindacale del 4 febbraio scorso ai sindacati è stato comunicato che sarebbe stato istituito un gruppo di lavoro al fine di analizzare le implicazioni e la portata della sentenza e che esso avrebbe redatto un rapporto entro la fine dello stesso mese, grazie al quale il Governo avrebbe poi intrapreso i passi necessari coinvolgendo i rappresentanti del personale.
Nel comunicato del 5 febbraio, il Consiglio di Stato ha inoltre dichiarato pubblicamente che fornirà “ulteriori informazioni appena il quadro generale della situazione si sarà delineato”. La nostra Organizzazione sindacale nel frattempo si è attivata in un’importante opera di verifica della situazione retributiva di molti docenti. Ad oggi non è mai stata trasmessa ai sindacati, né ai docenti stessi, alcuna indicazione sullo stato dei lavori e sui tempi di evasione della pratica.
Perciò il Sindacato ha scritto il 6 aprile scorso al Consiglio di Stato sollecitando un riscontro entro il 16 aprile. Nella lettera l’OCST-Docenti ha chiesto che il governo rinunci sin d’ora ad avvalersi di un’eventuale eccezione alla prescrizione del credito salariale maturato con effetto sin dall’inizio della carriera professionale dei docenti interessati. Inoltre si chiede che le situazioni di ogni docente interessato dalla sentenza vengano integralmente sanate attraverso il riconoscimento degli arretrati salariali maturati a causa delle penalizzazioni retributive patite senza base legale e con l’adeguamento salariale retroattivo all’entrata in vigore della nuova scala di riferimento.
A rinforzo di quest’azione si è anche formulata un’interrogazione parlamentare con la granconsigliera Maddalena-Ermotti il 7 aprile, estesa pure al tema delle procedure e dei criteri di attribuzione dei salari dei docenti di ogni settore scolastico, sul quale il Consiglio di Stato si è espresso il 15 aprile rispondendo al contempo ad altre due interrogazioni precedenti correlate. Ritenendo di stare svolgendo e di aver svolto un servizio nell’interesse di tutti i docenti continueremo in questa direzione, confidando di essere ancora più forti e incisivi con il tuo sostegno.