Il sindacato OCST-Docenti si esprime sulle Direttive del DECS del 30 aprile relative alla scuola dell’obbligo e sull’Ordinanza del Consiglio federale del 29 aprile, la quale consente nuovamente l’insegnamento presenziale nella scuola dell’obbligo se attuato secondo un piano di protezione e prevede la possibilità di non svolgere alcun insegnamento in presenza a condizione che i Cantoni mettano a disposizione un’“offerta adeguata di servizi di custodia parascolastica”.
Tra informazioni incerte e tentativi di soluzione
Si osserva che se Berna ha preferito privilegiare la dimensione del servizio di accudimento in concomitanza con riaperture inaspettatamente ampie e rapide delle attività economiche, Bellinzona ha risposto scegliendo di porre in primo piano il mandato educativo della scuola. La fuorviante dicitura “riapertura delle scuole dell’obbligo” nel documento cantonale sottovaluta tuttavia l’importante attività didattica intercorsa a distanza, specialmente sulle piattaforme informatiche, che ha consentito, con il grande lavoro collaborativo di allievi, docenti e famiglie, di mantenere per circa due mesi il filo dell’insegnamento e dell’apprendimento, pur con i limiti ben noti a tutti.
Numerose considerazioni di medici e di ricercatori sottolineano come la simultaneità delle riaperture di scuole, negozi, bar e ristoranti dall’11 maggio non corrisponda al quadro ideale dal punto di vista sanitario, impedendo di valutare la portata di ogni singola misura e di considerarne gli effetti sulle due-tre settimane successive necessarie alla manifestazione del virus.
A proposito del tasso di trasmissibilità del coronavirus attraverso i bambini è innegabile che le valutazioni degli scienziati (virologi, pediatri,…) sono spesso divergenti, diversamente fondate e motivo di disorientamento. Le dichiarazioni sulla questione e sul rapporto tra generazioni formulate dalla Task Force scientifica della Confederazione, dal delegato per il Covid-19 ed ex direttore dell’Ufficio federale della sanità pubblica e dal Medico cantonale indicano una difficoltà nel definire e nel mantenere una linea di condotta chiara e coerente anche presso i vari livelli delle Autorità istituzionali. Il quadro si complicherebbe estendendo le riflessioni al numero di test del tampone effettuati sui bambini e alla sua attendibilità se confrontato con il test sierologico.
A seguito dell’Ordinanza federale, in questa situazione, è dunque indispensabile e prioritario visionare in continuazione l’andamento dei contagi per adottare provvedimenti tempestivi ed efficaci qualora si verificasse un nuovo incremento.
La riapertura: alcuni importanti obiettivi
Compiere un primo passo verso la normalità rassicurando i ragazzi, recuperare il contatto umano tra gli allievi come tra allievi e docenti, consolidare quanto appreso con la didattica a distanza sostenendo chi ha avuto difficoltà, elaborare la situazione vissuta, accompagnare la chiusura dell’anno, sono obiettivi dipartimentali condivisi dal sindacato e ritenuti di primaria importanza, che acquisirebbero maggiore senso e spessore aggiungendo lo scopo di verificare, nei giorni di scuola in presenza, l’attuabilità delle misure organizzative in un regime di pressione didattica ridotta, per predisporre eventuali correttivi in vista del rientro nel mese di settembre, quando invece il rispetto dei piani di studio sarà più vincolante e il sistema dovrà essere più efficace.
L’OCST-Docenti riconosce ed apprezza l’irrinunciabile introduzione di numerosi provvedimenti sanitari a tutela della salute di insegnanti e allievi, alcuni dei quali richiesti dallo stesso sindacato (potenziamento delle pulizie, esonero del personale a rischio, consegna delle mascherine, del disinfettante, delle salviette monouso, aerazione delle aule, uso disciplinato dei locali comuni,…). Le disposizioni dipartimentali consentono una notevole flessibilità, gravando le direzioni scolastiche di responsabilità eccezionali, da usare a vantaggio di allievi e insegnanti. Alle sedi è assegnata una vasta autonomia nell’allestire piani organizzativi ed educativi definiti ad hoc a partire dalle risorse reperibili - in primis il numero di docenti effettivamente disponibili - e in rapporto alle specificità del territorio, degli allievi e delle famiglie. L’eterogeneità delle formule impiegate nei singoli istituti del Cantone non deve comunque derogare in alcun modo dal pieno rispetto di tutte le misure sanitarie indicate e dovrà rispettare l’onere lavorativo stabilito contrattualmente con i docenti, considerando complessivamente tutte le diverse modalità di servizio fornito (accudimento, sorveglianze, didattica in presenza, didattica a distanza,…). La ponderazione del carico di lavoro dovrà valere anche per gli allievi. Le direzioni dovranno poter contare sulla fattiva e tempestiva collaborazione degli altri servizi, in particolare della Sezione logistica per la preparazione e la sanificazione degli stabili (controllo del funzionamento degli impianti di ventilazione forzata e degli accessi, della presenza di cestini idonei, demarcazione degli spazi con strisce di nastro adesivo, …).
L’OCST docenti chiede il coinvolgimento puntuale dei docenti per la ricerca di soluzioni sicure e a beneficio di tutti
I docenti dovranno poter visionare con sufficiente anticipo gli ambienti lavorativi ed essere formati sui protocolli di sicurezza, verificare l’applicazione delle indicazioni sanitarie e intervenire nella sistemazione degli strumenti di lavoro e del mobilio per ridurre ogni fattore di rischio. Il dimezzamento del numero di allievi delle classi, pur apportando evidenti benefici, non garantisce necessariamente il rispetto del distanziamento di due metri nel caso di aule con spazi ridotti. Analogamente la revoca dell’obbligo di frequenza nella Scuola dell’infanzia non scongiura automaticamente il rischio di un alto numero di allievi concentrato in ambienti ristretti. In questi casi le direzioni devono poter far capo a provvedimenti supplementari, quali l’inclusione di altro personale o di locali aggiuntivi o l’ulteriore riduzione del numero di allievi del gruppo. Oltre a quanto prescritto dalle direttive, le modalità di insegnamento adottate devono evitare il passaggio di oggetti, prestando particolare attenzione ai fogli e ai testi scolastici. I docenti devono potere misurare la febbre a se stessi ed agli allievi con termometri a distanza e devono essere accompagnati nell’individuazione delle pratiche sicure da presentare agli allievi (e alle famiglie), seguendo procedure condivise, concernenti anche le pause, l’entrata e l’uscita dagli edifici o il tragitto da casa a scuola.
Il sindacato deplora le tensioni e i problemi generatisi tra la conduzione del DECS e diverse direzioni degli istituti delle scuole comunali, delle scuole medie, oltre al collegio degli esperti di materia e alcuni collegi docenti e invita alla rapida ricerca di soluzioni condivise e sostenibili nell’interesse della collettività. Si sottolinea che, ancora una volta, docenti e direzioni saranno costretti a modificare radicalmente, con un preavviso minimo - salvo anticipazioni a mezzo stampa - l’impostazione del proprio lavoro, a beneficio di allievi e famiglie, meritandosi la nostra stima e riconoscenza.
Come per ogni professione, l’OCST-Docenti richiede una corretta vigilanza sul rispetto delle norme sanitarie federali e cantonali ed invita gli insegnanti a segnalare eventuali lacune ai funzionari superiori o al sindacato, che interverrà prontamente. Consci del fatto che in settembre si ripresenteranno alcuni problemi, si invitano le autorità dipartimentali a non limitarsi all’esonero del personale a rischio e ad impegnarsi a delineare nuove modalità di impiego per i docenti al di sopra dei 60 anni o con inderogabili obblighi di accudimento di famigliari vulnerabili, andando oltre gli attuali dettami della legge.
In conclusione, sebbene i giorni di effettivo insegnamento in presenza saranno pochi, nonostante i limiti oggettivi dell’iter di definizione delle nuove modalità di insegnamento, l’OCST-Docenti ritiene che, se si rispetteranno le direttive dipartimentali e le raccomandazioni sindacali, l’enorme investimento di forze sarà giustificato e costituirà per i bambini e i ragazzi del Cantone il segno tangibile, di inestimabile valore, non solo simbolico, dell’uscita dal difficile periodo di isolamento e di un confortante riavvicinamento alla scuola nella sua concretezza, fatta di persone in carne ed ossa. Oggi più che mai la scuola ritorni ad essere un luogo sicuro e famigliare, in cui rinasce la fiducia per l’avvenire della nostra società.
Gianluca D'Ettorre, per OCST-Docenti