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Intervento sul OCST donna-lavoro di Davina Fitas

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Davina Fitas
nessuna
29 Gennaio 2025
Visite: 1243

La conferenza stampa odierna mi permette di sottolineare l’importanza di OCST Donna-Lavoro, l’ambito del nostro sindacato che da sempre si impegna a difendere i diritti delle lavoratrici e a promuovere la parità di genere nel mondo del lavoro. Essendo un sindacato interprofessionale, abbiamo la fortuna di avere una visione completa delle diverse realtà professionali e delle loro peculiarità. Questo ci consente di identificare non solo le problematiche generali, ma anche quelle specifiche che riguardano i vari settori economici, individuando dove le difficoltà sono più evidenti e richiedono interventi mirati.

In occasione del 14 giugno 2024, OCST Donna-Lavoro ha lanciato un questionario che ha ricevuto un’ottima risposta, sia in termini di partecipazione che di contenuti. I dati raccolti rappresentano un quadro chiaro e approfondito della situazione lavorativa di molte donne nei principali settori, come servizi, vendita, pubblico, sanità e industria.

Cosa ci dicono i risultati del questionario?

Dalle risposte emergono priorità precise che ci guidano nel nostro impegno futuro:

  • Maggiore flessibilità lavorativa: Le lavoratrici chiedono di poter conciliare in modo più agevole le responsabilità professionali e personali.
  • Accesso alla formazione continua: La possibilità di aggiornarsi è fondamentale per garantire competitività e crescita professionale, soprattutto in un mercato che cambia rapidamente.
  • Ripartizione equa dei compiti familiari e lavorativi: È urgente superare il peso sproporzionato dei compiti di cura e di educazione sulle donne, promuovendo una cultura della condivisione.

Il congedo familiare: una proposta concreta

Tra le iniziative che stiamo portando avanti, c’è la proposta di un congedo familiare più strutturato e accessibile, essenziale per aiutare le lavoratrici e i lavoratori a conciliare vita professionale e familiare nei momenti più delicati, come la cura dei figli nei primi mesi di vita. Un congedo ben definito non solo supporta le famiglie, ma rappresenta anche un passo importante verso una maggiore equità nel mondo del lavoro.

Per questo, l'OCST, insieme a Travail.Suisse, ha lanciato un’iniziativa per introdurre un congedo familiare di 18 settimane per ogni genitore, con la possibilità di usufruirne contemporaneamente per 4 settimane. Questo modello mira a favorire l’occupazione, contrastare la carenza di manodopera e rafforzare i legami intergenerazionali. Il progetto, sostenuto da un’ampia coalizione politica e sociale, porterà benefici economici e sociali, con un impatto positivo anche sull’occupazione femminile. La raccolta firme inizierà nella primavera del 2025.

Le nostre azioni per il futuro
Per agire con incisività, abbiamo intrapreso un importante lavoro di mappatura dei contratti collettivi di lavoro, analizzandoli per individuare le lacune in termini di conciliabilità tra vita privata e professionale. Questo ci permette di intervenire con proposte mirate, affinché i contratti siano uno strumento concreto di tutela e promozione delle pari opportunità.

Un mercato del lavoro giusto e inclusivo
La nostra visione è chiara: vogliamo un mercato del lavoro senza discriminazioni di genere, senza disparità salariali e in cui comunicare al proprio datore di lavoro una gravidanza non sia un problema, ma un evento positivo da condividere. Oggi, purtroppo, riceviamo ancora troppe richieste di supporto da parte di donne lavoratrici che vivono questa comunicazione con ansia e preoccupazione.

Un appello ai datori e alle datrici di lavoro
Chiediamo ai datori di lavoro, aziende, enti e istituzioni, di adottare politiche orientate alle pari opportunità e alla valorizzazione del talento femminile, promuovendo un ambiente di lavoro rispettoso, inclusivo e attento ai bisogni delle persone. Solo con una vera cultura della parità possiamo superare le disparità e costruire un sistema equo e sostenibile.

Un appello anche per i papà

Per una maggiore parità nel mondo del lavoro è necessario che la conciliabilità lavoro-famiglia non sia una responsabilità solamente delle donne. Anche i papà chiedono di avere un ruolo più importante nella sfera familiare e devono poter lavorare a tempo parziale senza subire pregiudizi o discriminazioni da parte di colleghi, colleghe o datori di lavoro. Tra gli obiettivi di OCST Donna-Lavoro vi è anche quello di facilitare l’accesso al tempo parziale per gli uomini.

Conclusione

Come OCST Donna-Lavoro, continueremo a lavorare con determinazione per combattere ogni forma di discriminazione, sostenendo le lavoratrici e promuovendo soluzioni concrete come il congedo familiare, la flessibilità e il diritto alla formazione. Insieme, possiamo costruire un futuro in cui il lavoro sia sinonimo di rispetto, parità e dignità per tutte e tutti.

In questo anno speciale, in cui ricorrono i 30 anni dall’adozione della legge federale sulla parità dei sessi, le azioni di OCST Donna-lavoro saranno ancora più intense per sottolineare che la parità nel mondo del lavoro è un diritto per tutte le lavoratrici e i lavoratori.

Intervento sul settore giovani di Evaristo Roncelli

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Evaristo Roncelli
nessuna
29 Gennaio 2025
Visite: 1468

Il mondo del lavoro è come un fiume in piena: scorre veloce, cambia forma, trasporta con sé storie, speranze e sfide. Eppure, in questo flusso inarrestabile, non possiamo permettere che i giovani restino come pietre isolate sulle rive, incapaci di immergersi e partecipare al suo corso. Oggi siamo qui per raccontarvi come l'OCST intende tendere la mano a questi giovani e costruire ponti che li conducano verso un futuro lavorativo fatto di diritti, opportunità e dignità. Per questo, stiamo elaborando un piano strategico dedicato ai giovani, con un orizzonte temporale di quattro anni, che sottoporremo alle istanze interne dell’OCST per strutturare un’azione sindacale mirata e sostenibile nel tempo.

Una generazione in cerca di una bussola

I giovani di oggi, più che mai, cercano una bussola per orientarsi in un mondo complesso. Dall’orientamento professionale alla scelta di un apprendistato, dalla gestione delle prime responsabilità finanziarie alla ricerca di un equilibrio tra ambizioni personali e realtà economica, le loro sfide sono molteplici.
Noi del sindacato vogliamo essere quella bussola. Lo faremo mettendo in campo una rete di mentoring che colleghi i giovani con professionisti esperti, creando un dialogo tra chi desidera intraprendere un mestiere e chi lo vive ogni giorno. Questa rete non sarà solo un punto di riferimento, ma una vera e propria fucina di esperienze e scambi che daranno ai giovani il coraggio di mettersi in gioco.

Un sindacato che parla la lingua dei giovani

Si dice spesso che i giovani non conoscano il sindacato o, peggio, che lo vedano come un’istituzione distante e obsoleta. È nostro compito sfatare questo mito. Il sindacato non è una reliquia del passato; è uno strumento vivo e moderno, capace di rispondere alle loro esigenze.
Per farlo, parleremo la loro lingua: useremo reel, meme e video sui social media per raccontare il valore dei contratti collettivi attraverso le voci dei giovani lavoratori stessi. Non ci limiteremo a spiegare, ma mostreremo concretamente come un contratto collettivo può fare la differenza tra precarietà e stabilità, tra sfruttamento e valorizzazione del lavoro.
Inoltre, creeremo gruppi WhatsApp dedicati per mantenere un contatto diretto e costante con i giovani. Questi spazi non saranno solo strumenti di comunicazione, ma veri e propri luoghi virtuali di confronto e scambio, dove i giovani potranno condividere esperienze, porre domande e trovare risposte immediate ai loro dubbi sul lavoro e sui loro diritti.

Costruire una comunità di giovani protagonisti

La vera forza di un sindacato sta nella comunità. Ecco perché creeremo un gruppo giovani, partendo dai colleghi e colleghe già attivi nel sindacato, per poi ampliare la rete ai figli e alle figlie dei nostri iscritti, coinvolgendo progressivamente nuove persone. Questo gruppo non sarà solo un luogo di confronto, ma anche un laboratorio di idee e iniziative, un motore per il cambiamento.
Vogliamo inoltre che i giovani trovino nel sindacato non solo supporto, ma anche opportunità. Per questo un web shop con gadget, abbinato a concorsi e incentivi per rendere il loro coinvolgimento ancora più dinamico e altri vantaggi.

Famiglie e giovani: costruire i valori della solidarietà sin dall’inizio

Le colonie OCST non saranno solo spazi di svago, ma veri e propri volani per trasmettere i valori della solidarietà e del mutuo aiuto. È lì che i giovani potranno respirare lo spirito del sindacato, imparando che essere parte di una comunità significa non camminare mai soli, ma affrontare insieme ogni sfida.
Inoltre, intendiamo avvicinare i figli dei nostri associati al mondo sindacale sin da subito, preparando una rivista o un fumetto che possa raccontare, con un linguaggio semplice e coinvolgente, i valori della solidarietà, del rispetto e del lavoro.
Organizzeremo anche eventi dedicati alle famiglie, dove i ragazzi e i bambini potranno vivere momenti di gioco, apprendimento e condivisione, immergendosi nei principi che rappresentano il cuore della nostra missione. Perché la costruzione di una società migliore inizia proprio da qui: dal coinvolgimento delle nuove generazioni nei valori che rendono il lavoro e la vita più giusti per tutti.

Un nuovo patto generazionale

Il nostro impegno verso i giovani non è una strategia, ma un patto generazionale. Se oggi costruiamo le basi per un sindacato che li ascolta, li comprende e li rappresenta, domani avremo una società più giusta e più forte.
E come un treno che accelera senza sosta, vogliamo essere il macchinista che aziona lo scambio giusto al momento opportuno, per portare i giovani non verso un binario morto, ma verso la stazione del loro futuro.

Intervento su settore terziario di Andrea Puglia, vice segretario cantonale

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Andrea Puglia
nessuna
29 Gennaio 2025
Visite: 1461

Nel corso del 2025 il nostro sindacato intende intensificare la propria attività nel settore del terziario impiegatizio.

In base agli ultimi rilevamenti dell’Ufficio cantonale di statistica, alla fine del terzo trimestre del 2024 in Canton Ticino risultavano impiegati nel settore terziario circa 199'000 addetti, a fronte di circa 53'000 persone impiegate nel settore secondario.

Se si considera come solo dieci anni fa gli addetti impiegati nel terziario fossero circa 165'000, ben si comprende come tale macro comparto sia stato (e sia tutt’ora) di gran lunga il più soggetto ad una crescita occupazionale.

Il sindacato è storicamente presente in alcuni rami del terziario, quale ad esempio il socio-sanitario. Nel mondo impiegatizio, tuttavia, la nostra presenza è ancora sporadica ed è proprio verso questo macro-mondo che intendiamo ora rivolgere maggiore attenzione, rispondendo alla nostra vocazione di unico sindacato cantonale interprofessionale.

La sfida è complessa. Nel terziario impiegatizio le qualifiche del personale sono elevate e la cultura sindacale è ai minimi termini. Si tende a credere, infatti, di non aver bisogno del supporto del sindacato, in quanto “le mie personali competenze in ambito negoziale basteranno a trovare la quadra del cerchio”.

I dati, al contrario, ci raccontano una realtà ben diversa. È infatti proprio nel terziario impiegatizio che ancora oggi assistiamo ai maggiori casi di dumping salariale, oltre al profilarsi di un numero troppo elevato di Contratti Normali di Lavoro, indice di come il pericolo di abuso sia forte.

Il Contratto Normale di Lavoro, tuttavia, può al limite tamponare (in modo peraltro insufficiente) il problema salariale ma non regolamenta tutte quelle altre voci relative alla gestione del personale, ovvero tutti quei bisogni che oggi vengono percepiti come ancora più stringenti da parte delle collaboratrici e dei collaboratori. 

Pensiamo, ad esempio, all’introduzione di forme di flessibilità atte a migliorare il work life balance (congedi familiari, telelavoro, orario flessibile, lavoro per obiettivi). Laddove OCST è riuscita a sottoscrivere dei CCL cantonali o aziendali, questi temi sono stati regolamentati in modo virtuoso, con soddisfazione tanto dei collaboratori quanto del management. Le aziende che si sono fidate di noi ne hanno guadagnato in benessere aziendale e responsabilità sociale.

Siamo inoltre coscienti che occuparsi di terziario significa primariamente conoscere le trasformazioni sociali ed economiche che interessano il settore. Pensiamo al tema, già introdotto in precedenza, degli impatti attuali e futuri generati dall’intelligenza artificiale, soprattutto quella generativa.

In base ai dati raccolti e processati dall’OCSE, ad oggi circa il 6% degli impiegati presenti in Svizzera sarebbero già pienamente sostituibili dall’IA, un dato di per sé destinato a crescere e che apre il tema della riqualifica professionale di queste persone. Dove, se non all’interno di un CCL e tramite l’utilizzo dei relativi fondi paritetici, atti proprio a finanziare la formazione continua, possiamo intervenire a loro favore?

Il dato assume poi dei contorni ancora più decisivi se si pensa che, sempre secondo l’OCSE, ad oggi sono proprio quei lavoratori più minacciati dall’IA coloro che tendono a partecipare meno ad attività di formazione continua (meno del 15%).

Oltre al problema occupazionale, qui appena accennato, vi è poi il tema della competitività delle nostre imprese. A livello globale sono infatti soprattutto le multinazionali che stanno implementando sistemi di IA per supportare (in modo più o meno sinergico) i collaboratori. Quando ben gestito, si tratta di un processo che aumenta la produttività delle aziende. Ebbene, in tal senso il nostro Cantone rischia di soffrire di un ritardo, in quanto il 70% dei lavoratori presenti in Ticino sono impiegati in PMI, per forza di cose meno pronte (per mancanza di competenze e di investimenti) ad implementare un uso strategico e virtuoso dell’IA.

Il sindacato OCST non si illude di poter controllare questo cambiamento, in quanto dipende da dinamiche globali ben più grandi di noi. Tuttavia, non vogliamo rimanere spettatori passivi ma essere attori protagonisti. Desideriamo farlo seguendo tre vie:

  1. Studiare il tema in modo approfondito, promuovendo un’intensa attività di formazione al nostro interno (sia teorica, sia di utilizzo pratico). Crediamo saremo il primo sindacato a farlo, perlomeno a livello svizzero.
  2. Organizzare per i nostri associati un ciclo di seminari pubblici di conoscenza del funzionamento dell’IA e dei suoi possibili impatti sul mercato del lavoro.
  3. Introdurre nei CCL in essere (soprattutto a livello terziario) il tema della formazione continua di quei collaboratori che rischiano di perdere il posto per l’IA o perlomeno di doversi riadattare secondo nuove competenze che permettano loro di lavorare in sinergia con queste tecnologie.

La strada è in salita e dovremo percorrerla di corsa.

Intervento di Xavier Daniel, segretario cantonale

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Xavier Daniel
nessuna
29 Gennaio 2025
Visite: 1390

Due sono gli aspetti cui tengo in modo particolare e sui quali orientiamo quotidianamente il nostro lavoro.

Centralità delle lavoratrici e dei lavoratori

Il primo aspetto è proprio la centralità delle lavoratrici e dei lavoratori nella nostra attività. Il sindacato, l’attività sindacale, nasce e si alimenta dall’esigenza di giustizia che emerge dal mondo del lavoro. Per questo è necessario essere capillarmente presenti sui luoghi di lavoro al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori. È solo con questa presenza che si consente alle lavoratrici e ai lavoratori di avere una voce qualificata che conduca il mondo del lavoro a sviluppare maggiori diritti e quindi migliori condizioni professionali.

Ruolo di anticipatore del sindacato

Il secondo aspetto cui tengo è che, proprio perché rappresenta la fascia più ampia della popolazione, costituita dalle lavoratrici e dai lavoratori dipendenti, il sindacato deve rivendicare il suo ruolo centrale anche nell’orientare le tendenze economiche e le politiche che evidentemente hanno un’influenza sulla vita quotidiana di molti. Per poterlo fare è necessario che il sindacato mantenga saldo il contatto con la realtà e la sua capacità di leggere le tendenze in atto. In altre parole, dobbiamo essere in grado di saper anticipare cambiamenti e tendenze sociali per poter fungere da guida per i nostri associati.

Sfide e problemi futuri

È con questo approccio che OCST intende continuare a portare avanti la sua attività sindacale per affrontare le sfide epocali che ci si pareranno davanti nel breve termine. Sapete bene anche voi che negli ultimi anni, crisi e rischi si sono moltiplicati e la situazione continua ad essere molto complicata e complessa. La drammatica polarizzazione politica e sociale ci presenta il conto ormai regolarmente; un esempio fra tutti è il perverso conflitto che una parte della politica e delle associazioni padronali stanno alimentando tra lavoratori del settore pubblico e lavoratori del settore privato. Assistiamo poi alla costante e drammatica erosione del potere d’acquisto, aggravata, soprattutto nel nostro cantone, da una costante stagnazione dei salari. L’aumento dei premi di cassa malati, la non compensazione del rincaro, l’aumento generalizzato del costo della vita e l’indebolimento del welfare state metteranno sempre più in difficoltà i lavoratori, le lavoratrici e le loro famiglie. Siamo inoltre preoccupati per quanto avviene attorno a noi, sia per quanto riguarda le guerre e le crisi climatiche, sia per quanto riguarda l’attività politica; una preoccupazione in questo senso è evidentemente rappresentata dall’accordo con l’Unione Europea che non ci soddisfa. Non dimentichiamoci infine della nostra particolare situazione demografica. La lista non è esaustiva, ma permette di capire quanto sia fondamentale la presenza di un sindacato forte che possa portare delle soluzioni concrete per le lavoratrici e i lavoratori.

Partenariato sociale

È chiaro che oggi fare sindacato è diventata un’attività molto difficile. Stiamo assistendo a un attacco al partenariato sociale che va a colpire la contrattazione collettiva, ovvero la linfa del nostro lavoro sindacale. Purtroppo, persistono posizioni politiche ed economiche irresponsabili che si sono dimenticate che il confronto sociale e la contrattazione collettiva hanno plasmato il mondo del lavoro nel nostro Paese e hanno saputo sviluppare e proteggere il benessere che caratterizza la Svizzera. Nel corso di quest’anno, come fatto con successo negli ultimi 105 anni, continueremo ad impegnarci per aprire, e laddove necessario pretendere, spazi di confronto e di contrattazione, per portare con decisione la voce delle lavoratrici e dei lavoratori nell’ambito delle trattative con le parti padronali.

Evoluzione tecnologica e intelligenza artificiale

Un’altra grande sfida è la velocità. L’evoluzione della tecnologia è impressionante e plasma il mercato del lavoro. Il ruolo del sindacato è in questo ambito duplice: da una parte deve essere in grado di comprendere l’evoluzione in corso e le conseguenze che i vari cambiamenti in atto hanno per ciascun lavoratore e per intere categorie; dall’altra deve essere pronto ad orientare il progresso in una direzione che sia costruttiva e non distruttiva per le lavoratrici e i lavoratori. Un esempio centrale è rappresentato dalla rapida ascesa dell’intelligenza artificiale nel panorama lavorativo e produttivo. Il sindacato storicamente è sempre stato capace di anticipare i bisogni e dobbiamo esserne in grado anche oggi, pur se il mondo corre ad una velocità cresciuta, in pochi decenni, in maniera esponenziale. Se la società è un treno che continua ad accelerare, il sindacato ha il compito, azionando lo scambio corretto al momento opportuno, di far correre questo treno sul binario giusto, quello che fa salire alle stazioni le lavoratrici e i lavoratori e non quello che li travolge. Dobbiamo essere veloci e pronti perché vedo due grandi rischi in questa fase: di non accorgersi in tempo della direzione che sta prendendo il progresso, o di rifiutare una novità per non averla compresa. Come detto, dobbiamo invece essere pronti ad orientare quanto accade di nuovo per metterlo al servizio delle lavoratrici e dei lavoratori.

Progetti concreti

Al fine di rispettare gli obiettivi che ci siamo posti con il nostro piano di azione 2024-2028 e per affrontare le sfide citate sopra, in questi primi mesi di lavoro dopo il congresso ci siamo impegnati per rendere la nostra struttura organizzativa ancora più orientata all’ascolto e più dinamica. Siamo anzitutto consapevoli che sia necessario sviluppare una comunicazione maggiormente efficace e in questo senso stiamo analizzando i nostri processi allo scopo di innovare i nostri vettori comunicativi, per renderli maggiormente aderenti alle forme di comunicazione moderne. OCST si è sempre distinto per la qualità dei propri contenuti e occorrerà riuscire a far sentire ancor più la nostra voce con strumenti comunicativi mirati e all’avanguardia. In secondo luogo, abbiamo deciso di procedere a una serie di riorganizzazioni interne volte a garantire una presenza e/o uno sviluppo sindacale migliore nei diversi settori professionali e tra le categorie di lavoratrici e lavoratori. In tal senso, oggi intendiamo presentarvi brevemente tre progetti concreti fortemente voluti da OCST che riguardano il futuro e che nella loro concezione saranno sviluppati nel solco dei principi esposti in precedenza.

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Benedetta Rigotti
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07 Luglio 2023
Visite: 91204

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