Domenica 24 novembre 2019, vigilia della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, alle ore 18.30 in Piazza Collegiata a Bellinzona, si terrà una manifestazione contro la violenza sulle donne alla quale OCST donna-lavoro invita a partecipare.

 

Sono dati allarmanti, sono dati che devono essere denunciati. Sempre. Perché rompere il silenzio che circonda la violenza che subiscono le donne, è un dovere pubblico. Dentro le mura di casa si nasconde una sofferenza silenziosa e l’omicidio è solo la punta di un iceberg di un percorso di soprusi e dolore che risponde al nome di violenza domestica. E anche fuori, nello spazio pubblico, le donne non sono più libere di muoversi in piena sicurezza. Per questo pensiamo che non bisogna smettere di parlarne e cercare di sensibilizzare il più possibile l’opinione pubblica. Per questo pensiamo che occorra affermare e riaffermare che la donna non è un bene da possedere, la proprietà di qualcuno.

La donna è una persona libera di autodeterminarsi. Femminicidio è il termine tecnico usato per descrivere l'uccisione della donna. Stando all'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), la casa è il luogo più pericoloso per le donne. Nel 2017 ne sono state uccise oltre 50 mila a livello mondiale. 

La violenza contro le donne e la violenza domestica sono fenomeni molto diffusi anche in Svizzera e causano enormi sofferenze. Secondo l'ultima Statistica criminale di polizia, con 18 522 reati penali per violenza domestica registrati nel 2018, ossia 1498 in più rispetto all'anno precedente (+8,8 %), si è toccato un nuovo picco. Ogni settimana si registra inoltre un tentato omicidio, un reato che nel 2018 ha fatto 27 vittime, 24 delle quali donne. Insomma 24 femminicidi.

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