Il Consiglio federale ha confermato la revisione della Legge federale sull’imposizione alla fonte del reddito già approvata dalle Camere del parlamento svizzero nel 2016. 
La modifica non fa altro che recepire una sentenza del Tribunale Federale di Losanna del 2010 che aveva di fatto sancito come ci fosse una discriminazione a livello fiscale tra gli svizzeri e i «quasi residenti», ovvero quei soggetti che pur non essendo dei domiciliati producono il 90% del reddito familiare in Svizzera.
 In particolare venne definito che quest’ultimi potevano aver diritto ad essere tassati in Svizzera per via ordinaria, senza dover essere assoggettati all’imposta alla fonte.
La nuova legge entrerà in vigore nel 2021. Nonostante il clamore mediatico che sta suscitando, non avrà particolari ripercussioni sul mondo dei frontalieri e del Canton Ticino. Come detto infatti potranno accedere alla tassazione ordinaria soltanto coloro che producono il 90% del reddito familiare in Svizzera. È poi utile far notare che nella definizione di «reddito familiare» rientra anche il valore locativo degli immobili di proprietà.
Ne consegue che gli unici frontalieri che possono essere inquadrati come tali sono coloro che non posseggono un’abitazione di proprietà e che non hanno in famiglia altri redditi rilevanti.
Inoltre come detto la nuova legge non fa altro che istituzionalizzare un diritto che di fatto esiste già da anni; l’unica differenza è che fino ad oggi i quasi residenti dovevano comunque pagare l’imposta alla fonte e presentare successivamente una domanda di tassazione correttiva. Con il nuovo sistema questi lavoratori potranno saltare il primo passaggio venendo inquadrati da subito nella tassazione ordinaria.
I pochi interessati facciano poi molta attenzione, perché non è nemmeno detto che la cosa converrà! Se è vero infatti che con il passaggio alla tassazione ordinaria si avrà diritto alle detrazioni fiscali previste dalla legislazione svizzera, è altrettanto vero che le imposte alla fonte sono già calcolate tenendo in conto di detrazioni forfettarie uguali per tutti i frontalieri. In certi casi le seconde potrebbero essere superiori alle prime, rendendo sconveniente l’intera procedura.
In attesa di nuovi aggiornamenti, l’Ufficio frontalieri resta a disposizione dei gentili associati per quesiti e chiarimenti.
 
Andrea Puglia