Renato Ricciardi, che ha aperto l’incontro, ha espresso le sue preoccupazioni: «Il 2020 si era aperto come un anno pieno di grandi prospettive, aperto ai giovani e alle loro istanze di cambiamento ambientale, economico e sociale. Vediamo ora come dobbiamo impegnarci perché, anche in questo momento di grande difficoltà, non prevalga l’ostinazione verso il mantenimento dello stato attuale delle cose, ma si guadagni un’apertura al cambiamento e a una visione diversa dei problemi e delle prospettive.
Spesso ci limitiamo a prendere atto dei dati statistici per descrivere la discriminazione, non abbastanza riflettiamo puntualmente sulle sue cause personali e sociali per mettere in atto azioni per risolverla.
Non basta mettere un asterisco al posto della ultima vocale delle parole, come si vede sempre più spesso nelle presentazioni e negli slogan, ma si riesca a cambiare concretamente mentalità e comportamenti per riconoscere alle lavoratrici la dignità del loro lavoro, sempre e dovunque esso si realizzi!».
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