Si è tenuto lunedì 14 gennaio a Lugano un importante incontro diplomatico tra il Ministro degli Esteri italiano Enzo Moavero Milanesi e il consigliere federale svizzero Ignazio Cassis. Si è discusso di numerosi temi che riguardano i rapporti tra i due Stati, tra i quali l’accesso ai mercati finanziari, l’annosa questione di Campione d’Italia e non da ultimo il futuro del nuovo Accordo bilaterale sulla tassazione dei lavoratori frontalieri.
Su quest’ultimo argomento sono emerse novità molto importanti. Ignazio Cassis ha ribadito la volontà della Svizzera di firmare quanto prima il nuovo Accordo. Il ministro Moavero si è espresso a sua volta con una certa decisione e con una chiarezza inattesa, affermando che il Governo italiano farà conoscere la sua posizione ufficiale e definitiva sul tema entro la primavera.
Si tratta di affermazioni molto forti che scuotono a fondo il mondo dei frontalieri e che per la prima volta pongono una deadline chiara su di una vicenda che si trascina da anni tra grandi incertezze.
Cosa accadrà ora? Il Governo italiano procederà con la firma ufficiale dell’Accordo parafato nel 2015 oppure lo annullerà del tutto di fatto facendo ripartire da zero le trattative?
Ricordiamo che il nuovo Accordo fiscale preparato dai due Stati nel 2015 (e da allora fermo per così dire ai box in attesa della firma ufficiale da parte dei due Governi) prevedrebbe cambiamenti pesanti per i frontalieri, su tutti la tassazione dei redditi da lavoro in Italia (con un incremento di imposta complessivo molto importante) e la cancellazione dei ristorni oggi versati dalla Svizzera a favore dei Comuni italiani di frontiera.
C’è da dire anche che a Roma il clima politico attorno al tema è quanto mai confuso; in linea teorica i partiti che oggi sono al Governo hanno fatto molta campagna elettorale nelle Regioni di frontiera promettendo la cancellazione dell’Accordo definito nel 2015 e la riapertura di negoziati meno gravosi per i frontalieri; tuttavia le dichiarazioni odierne del Ministro degli Esteri lasciano intuire una riapertura alla possibilità che il nuovo Accordo possa essere approvato ed entrare in vigore. Posizioni contraddittorie che lasciano aperto ogni scenario.
Una cosa è certa: i prossimi mesi saranno decisivi e il tema dovrà essere monitorato con molta attenzione. La nostra Organizzazione, che ha sempre ritenuto il nuovo Accordo fiscale un’ipotesi eccessivamente gravosa per i frontalieri, non mancherà di tenervi aggiornati.
L’Ufficio frontalieri resta a disposizione dei propri gentili associati per ulteriori chiarimenti.
 
Andrea Puglia