Continuano le trattative tra Italia e Svizzera relative al nuovo Accordo fiscale sulla tassazione dei lavoratori frontalieri. L’obiettivo dichiarato dai due Stati è quello di poter arrivare alla firma entro la fine dell’anno. Grazie anche agli interventi promossi da OCST in questi anni, i negoziatori stanno lavorando attivamente sull’ipotesi del cosiddetto «doppio binario», il quale permetterebbe di applicare il nuovo Accordo fiscale solo ai frontalieri che entreranno nel mercato del lavoro svizzero in futuro.
I frontalieri già presenti nel mercato (e anche quelli che sono in disoccupazione ma che hanno lavorato in Svizzera negli ultimi anni) avranno invece ancora diritto alle agevolazioni fiscali previste dal vecchio sistema e questo fino alla pensione.
Restano da definire ancora alcuni dettagli importanti. In particolare OCST ha richiesto che:
- Possano essere considerati «frontalieri attuali» e quindi esenti da tassazione in Italia tutti coloro che hanno lavorato in Svizzera tra il 2018 e il 2020 (anche solo per un breve periodo in questo arco temporale).
- Possano essere esonerati dal nuovo Accordo fiscale anche tutti coloro che entreranno nel mercato svizzero nel 2021.
Va inoltre specificato che la crisi pandemica ha rallentato le trattative, pertanto non è da escludere che la firma sull’Accordo slitti ai primi mesi del 2021 (anche se al momento non sono ancora arrivate informazioni ufficiali in tal senso).
Specifichiamo infine che in Italia alcuni professionisti si sono schierati contro l’ipotesi del doppio binario bollandola come discriminatoria verso i frontalieri del futuro. Si tratta di una presa di posizione in parte condivisibile (ci sarà in effetti una disparità di trattamento sul piano fiscale tra frontalieri attuali e futuri), tuttavia ribadiamo tre punti fermi:
- Il doppio binario era l’unica strada praticabile, in quanto da parte del Governo svizzero non vi è mai stata un’apertura a discutere di un sistema diverso, ovvero di un modello uguale per tutti ma con carichi fiscali leggeri per i lavoratori;
- I frontalieri del futuro, nonostante avranno un trattamento fiscale meno vantaggioso, potranno comunque accedere al mercato secondo regole chiare, cosa che non avrebbero potuto fare i frontalieri attuali (i quali avrebbero assistito ad un improvviso incremento del carico fiscale molto gravoso che li avrebbe messi in ginocchio);
- OCST e CISL hanno già presentato al Governo italiano alcune proposte da sviluppare nei prossimi anni al fine di creare nuove tutele a beneficio dei frontalieri del futuro (innalzamento dell’indennità di disoccupazione, innalzamento della franchigia fiscale, deducibilità degli oneri sociali versati per il prepensionamento, ecc.). Su questo fronte ci prodigheremo quindi con ogni sforzo affinché si mantenga un sistema sociale equilibrato che non metta in conflitto tra loro i frontalieri di oggi e di domani.
 
Andrea Puglia