Quando ripenso a Urbano, il pensiero si dirige istintivamente verso un lungo corridoio, illuminato su un lato da una successione di vetrate e punteggiato sull’altro lato da una parallela sequenza di uffici. Si tratta del secondo piano della sede OCST di via Balestra a Lugano, dove era insediata una parte degli uffici del Segretariato regionale del Luganese (Segretariato che sarà successivamente trasferito a Lamone).

Al termine di quel corridoio, l’ufficio di Urbano. È questa la prima immagine che, anticipando altri ricordi, mi si para dinnanzi. Potrebbe apparire a prima vista un poco banale, eppure è forse proprio questa immagine che, più di altre, si fonde con le attitudini più autentiche e profonde di Urbano. Quell’ufficio era infatti l’approdo accogliente per numerose persone che vi facevano capo quotidianamente. Era frequentato da associati e associate che necessitavano di assistenza e sostegno per pratiche di varia natura. Vi portavano i propri affanni e problemi, sentendosi già un poco sollevati nell’essere accolti con immancabile e fine amabilità. È perciò questo luogo, ancor più di altre sedi che lo hanno visto operare e svolgere anche ruoli di prestigio, ad offrire a mio avviso il ritratto più genuino di Urbano. Vi esprimeva la sua innata propensione e disponibilità all’ascolto e all’aiuto; vi manifestava la sua rassicurante cordialità. Questa immagine diventa perciò simbolo discreto ma eloquente di una vita posta al servizio degli altri.
Il ricordo si dirama poi in altre direzioni; verso campi che lo hanno visto altrettanto impegnato e apprezzato. È il caso in particolare per il terreno della politica. Non è casuale che la stima della popolazione lo abbia confermato quale sindaco del suo Comune per oltre un trentennio e che sia anche stato membro del parlamento cantonale per quasi cinque lustri divenendone anche Presidente. La sua scomparsa è stata occasione per ripercorrere ampiamente e meritatamente questo suo prolungato impegno in favore della collettività sia in ambito comunale, sia su piano cantonale. A me preme soprattutto sottolineare come la sua azione in campo politico si collochi su una linea di continuità, essendone un naturale complemento, con l’attività nel sindacato. Attinge infatti alla stessa fonte che ha alimentato il suo impegno nell’OCST: una innata propensione al servizio di chi è meno favorito e una intima tensione per una più avanzata giustizia sociale. Costatazione che emerge anche negli altri settori sociali e associativi dove Urbano è stato attivo.
Vi si ritrovano le stesse attitudini e propensioni che lo avevano indotto, ancora giovane e dopo avere appreso una professione artigianale, ad optare per la via sindacale. Al mestiere del falegname ha preferito la vocazione sociale, accogliendo con entusiasmo l’offerta di lavorare nell’OCST. Una scelta tutt’altro che scontata ma preparata e incentivata dai valori cristiani che lo ispiravano. Nel sindacato ha cercato e trovato la possibilità di conferire un senso più compiuto al proprio cammino. La motivazione che lo sorreggeva lo ha presto portato ad essere un punto di riferimento prezioso all’interno dell’OCST e in particolare nel servizio di assistenza giuridica. La sua dedizione e la qualità del suo contributo gli hanno d’altronde valso la designazione a vice-segretario regionale e successivamente a vice-segretario cantonale.
La sua identificazione con il movimento cristiano-sociale non ha subìto nessuna flessione nemmeno dopo il pensionamento. È stato vicino all’associazione anziani e non mancava a nessun appuntamento importante dell’OCST. Va ora a raggiungere e ad annoverarsi tra coloro che ci hanno lasciato dopo avere contribuito all’edificazione e al rafforzamento nel nostro Cantone di un movimento sindacale di ispirazione cristiana trainante e autorevole. Ritrova i colleghi e le colleghe che hanno scritto la storia dell’OCST, consentendole di essere una protagonista decisiva della vita sociale del Ticino.
A Urbano va perciò la gratitudine di tutti noi. Rimarrà nel ricordo caloroso di tutti coloro che hanno avuto l’occasione di lavorare e collaborare con lui. Lo accompagnerà anche la riconoscenza schietta delle numerose persone che hanno beneficiato del suo aiuto e sostegno.
Alla moglie, ai figli e a tutti i suoi familiari un sentimento sincero di cordoglio.

Meinrado Robbiani