Finalmente dopo una serie di incontri tutt’altro che semplici è stata apposta la firma da parte dell’OCST sul nuovo contratto collettivo ticinese dei forestali che sarà valido fino al 31.12.2027.
Il rinnovo è un passo importante che permette il mantenimento delle condizioni di lavoro del personale forestale per altri 4 anni, a conferma della volontà dell’OCST di mantenere disciplinato un settore che sta acquisendo sempre maggiore importanza per l’economia cantonale.
Questo rinnovo ha però un’altra faccia della medaglia. Se da un lato infatti il rinnovo è un evento positivo, dall’altro ci ritroviamo con un contratto che sostanzialmente non porta nessun miglioramento effettivo per i lavoratori. Infatti l’aumento salariale accordato a inizio anno dell’1.4% è in realtà solo uno specchietto per le allodole visto che contemporaneamente è stato diminuito il numero di giorni festivi retribuiti che passa dal 6.1% al 4.8%.
Erano infatti diverse le condizioni per le quali avremmo voluto rinnovare il contratto, i temi di trattativa che stavamo portando avanti e sulle quali ci stavamo confrontando erano diversi, tra i principali vi erano: l’inserimento di un’indennità forfettaria per i pasti, la diminuzione dell’orario lavorativo, l’adeguamento salariale e l’abolizione dei contratti su chiamata, cioè senza un minimo di ore garantito.
Purtroppo però alla fine dello scorso anno quando la trattativa sembrava portare ad un accordo che soddisfacesse entrambe le parti, siamo venuti a conoscenza, con nostro grande stupore, che ASIF aveva deciso di firmare il rinnovo con un altro sindacato che non faceva parte del contratto e che pur di farne parte ha firmato senza alcuna modifica migliorativa a favore dei lavoratori.
A seguito di questo avvenimento la nostra trattativa è caduta e abbiamo dovuto confrontarci con il nostro comitato cantonale forestale per decidere come proseguire. Dopo vari incontri si è però comunque deciso per il bene del settore, di continuare a far parte delle future trattative e quindi di rimanere in questo settore che OCST rappresenta con oltre il 70% del personale, equivalente a oltre 350 selvicoltori in Ticino e abbiamo quindi posto la firma a questo contratto anche se chiaramente non possiamo ritenerci soddisfatti.
Ora per il proseguo, la volontà dell’OCST è quella di lavorare insieme alle altre parti contraenti per iniziare un lavoro serio e costruttivo che possa finalmente portare quei miglioramenti concreti che sono necessari a garantire adeguate condizioni di lavoro a tutti i dipendenti forestali.
M. Aili