La quota inspiegabile delle differenze salariali misurata nel 2018 dall’indagine sulla struttura salariale dell’OFS è ulteriormente aumentata (vedi rapporto dettagliato). Rappresenta mediamente il 45,4% ossia due punti e mezzo in più rispetto al 2016. Travail.Suisse lancia l’allarme: le mezze misure sono inutili. Il Parlamento deve rapidamente avviare una revisione credibile della Legge sull’uguaglianza, con l’intento risoluto di punire coloro che traggono profitto dalla spudorata discriminazione nei confronti delle donne. Perché questo denaro manca alle donne, ma anche ai fondi AVS e alle casse pensione.

Il 7 febbraio 2021 si festeggiano i 50 anni del diritto di voto alle donne in Svizzera. Il nostro è stato l’ultimo Paese in Europa a fare questo passo preceduto, in modo pure tardivo, due anni prima dal Ticino. Un anniversario da festeggiare dunque, ma che non deve rendere orgoglioso il nostro Paese. Deve invece renderlo attento e vigile sullo stato delle cose oggi e su come configurare il futuro.

All’inizio del 2020 la nostra lista degli obiettivi e degli impegni era ricca. L’arrivo destabilizzante della pandemia ha lasciato un attimo di smarrimento. Mi ricordo una telefonata: «Ma allora annulliamo tutto? No, una soluzione la troviamo». Sembra passato un secolo ed allora ci si è aperto un mondo: quello delle riunioni online. 

Sabato 10 ottobre si è tenuto a Manno l’ultimo incontro degli Stati Generali delle Donne organizzati da OCST donna-lavoro. L’incontro, moderato da Luigi Maffezzoli che ha messo in evidenza, di volta in volta, gli elementi critici della discussione, si è snodato da un primo confronto tra Monica Duca Widmer, presidente dell’USI, e Beatrice Fasana, direttrice d’azienda, su «Lavoro e carriera», ad un intervento dell’economista Evaristo Roncelli ad una tavola rotonda conclusiva alla quale hanno partecipato anche Marina Carobbio, Consigliera agli Stati, e Christian Vitta, Consigliere di Stato.