Il 1. gennaio 2024 sarebbe dovuta entrare in funzione la nuova indennità di disoccupazione per frontalieri, ovvero una delle principali misure accompagnatorie negoziate dai sindacati con il Governo italiano nella Legge di ratifica relativa all’Accordo fiscale (articolo 7, Legge numero 83 del 13 giugno 2023).

In base a questa nuova indennità, a partire da quest’anno i frontalieri rimasti senza lavoro dovrebbero percepire per i primi tre mesi una rendita di disoccupazione secondo i criteri di calcolo svizzeri (80% del salario per chi ha carichi di famiglia, 70% per chi non ne ha). Trascorsi i primi tre mesi, la rendita di disoccupazione continuerebbe ad essere pagata fino ad un massimo di due anni secondo gli importi ordinari previsti dall’indennità NASPI (per i dettagli vedi https://www.ocst.ch/disoccupazione). 
Eppure al momento tutto è ancora fermo, motivo per cui i frontalieri che hanno perso il lavoro in questo primo trimestre del 2024 hanno percepito fin dal primo mese gli importi ordinari.
La ragione di una simile impasse è dovuta alla mancanza di un’intesa specifica tra l’Italia e la Svizzera sul meccanismo dei rimborsi di questi importi. 
In base al diritto europeo, infatti, l’Italia è tenuta a pagare l’indennità di disoccupazione ai frontalieri secondo quanto previsto dalle proprie leggi interne; tuttavia la Svizzera dovrebbe poi rimborsare all’Italia le prime tre mensilità. Berna ha quindi mal digerito il fatto che Roma abbia attuato una nuova misura di disoccupazione «nell’ombra», il cui onere economico ricadrebbe unicamente sulle spalle della Svizzera. Questo fatto, unitamente alle tensioni generate dalla nuova tassa sulla sanità (altra misura del tutto unilaterale voluta dal Governo italiano), hanno reso tese le relazioni tra i due Stati. 
In mancanza della garanzia di queste coperture economiche, il Governo italiano ha quindi deciso di bloccare per il momento l’entrata in funzione della nuova indennità di disoccupazione, rimandandone l’applicazione a tempo da definire.
Per questa ragione, il Consiglio Sindacale Interregionale Ticino-Lombardia-Piemonte (formato da OCST, UNIA, CGIL, CISL e UIL) ha richiesto con urgenza la convocazione del tavolo interministeriale formato dai Ministeri del Lavoro, degli Esteri e dell’Economia e Finanze, un diritto sindacale sancito dall’articolo 13 della stessa Legge numero 83/2023. Richiederemo infatti che gli impegni presi con l’approvazione della Legge vengano rispettati fino in fondo.
Nell’attesa che il Governo proceda in tal senso, il Consiglio Sindacale Interregionale ha già preso contatto anche con le Autorità previdenziali di Italia e Svizzera al fine di suggerire alcune possibili soluzioni che possano permettere l’applicazione della nuova indennità di disoccupazione senza che questo produca un meccanismo di compensazione finanziaria eccessivamente severo per la Svizzera. Dietro le quinte, infatti, le discussioni stanno già procedendo a ritmo elevato con i funzionari dei due Stati costantemente al lavoro.

Andrea Puglia