Da gennaio dello scorso anno è entrato in vigore il contratto collettivo di lavoro (CCL) per il personale delle strutture d’accoglienza per l’infanzia. Il CCL, obbligatorio per coloro che vogliono beneficiare delle sovvenzioni cantonali, è stato rinnovato la scorsa settimana per il periodo dal 1.1.2024 al 31.12.2026.

Nello specifico elenchiamo alcuni dettagli del CCL.
• Per la classificazione salariale si fa riferimento alla scala stipendi del Canton Ticino. Di conseguenza anche per coloro che sono assoggettati al CCL vale il principio degli scatti. La decisione in merito alla concessione di tali scatti viene presa annualmente dalla Commissione paritetica e non può essere una decisione autonoma di ogni struttura.
• Il CCL ha migliorato le ore di lavoro settimanali, fissate a 40 e che prevedono anche il riconoscimento delle ore di preparazione. Inoltre è prevista una maggiore protezione delle lavoratrici e dei lavoratori in caso di malattia e una maggiore tutela in caso di controversie con il datore di lavoro, dal momento in cui viene data alla collaboratrice e al collaboratore la possibilità di rivolgersi alla Commissione Paritetica.
• L’entrata in vigore del CCL, firmato nel 2021, aveva permesso di colmare una grossa lacuna: era infatti l’unico settore sociosanitario in cui non era presente una regolamentazione collettiva. La firma del contratto collettivo di lavoro ha inoltre creato una comunità contrattuale che va pian piano consolidandosi e il rinnovo appena siglato è la dimostrazione anche della volontà di ATAN (associazione di categoria) di regolamentare il settore.
Abbiamo posto alcune domande a Giorgio Fonio, uno dei fautori di questo CCL.

Iniziamo con delle cifre: quante strutture sottostanno al CCL e di conseguenza quanti lavoratrici e lavoratori?
Le strutture che ad oggi hanno aderito al CCL sono circa 60. I lavoratori direttamente sottoposti al CCL superano le 550 unità, ma globalmente, tenendo in considerazione gli enti non firmatari ma che sottostanno alla regolamentazione, superiamo i 1’000 dipendenti.

Quanto è importante il settore per il nostro cantone, calcolando che accoglie ogni anno circa 6’000 bambini (dato 2023)?
È importantissimo! Parliamo di un settore estremamente rilevante, dove il personale qualificato ha vissuto per anni condizioni assolutamente inaccettabili. Con il CCL si è iniziato a mettere un po’ di ordine rilanciando anche l’attrattività della professione. Un dato interessante e molto significativo è quello relativo al personale occupato: nel settore il rapporto tra formati e non formati continua ad aumentare a beneficio del personale con formazione specifica.

Dopo l’anno transitorio (2022), il 2023 è stato il primo anno con il CCL obbligatorio. Un bilancio?
Il bilancio è buono. Il settore ha reagito positivamente. Dopo un comprensibile disorientamento iniziale, ho potuto percepire una grande collaborazione e soprattutto la volontà di lavorare tutti nell’interesse del settore.

Qual è il miglioramento o l’elemento più importante di questo rinnovo?
Abbiamo introdotto la Commissione Speciale di Ricorso e aumentato le competenze della Commissione Paritetica in ambito ricorsuale. Questo è positivo perché significa che la comunità contrattuale sta crescendo giorno dopo giorno, non solo in termini numerici, ma soprattutto qualitativamente.

Attualmente è ancora obbligatorio esclusivamente per le strutture che vogliono ricevere sovvenzioni statali. Ci sono stati passi avanti per quanto riguarda l’obbligatorietà generale?
La legge prevede che per beneficiare dei sussidi bisogna rispettare il CCL. Allo stato attuale non sono quindi iniziate le discussioni per decretare d’obbligatorietà generale il CCL. Ma non è escluso che possa essere un tema che affronteremo prossimamente.


Sociosanitario 29.05.21