La notizia riportata dai media che un agente della polizia cantonale andrà a processo il prossimo 9 ottobre per aver superato i limiti di velocità nello svolgimento delle proprie funzioni in favore della comunità ci lascia attoniti.
Sanzionare (o anche solo ipotizzarlo!) un agente, che nel tentativo di raggiungere il più velocemente il luogo di un incidente per prestare soccorso a dei feriti, rappresenterebbe un brutto segnale per tutta la categoria che con passione, impegno e dedizione, ogni giorno indossa la divisa non curante di rischi connessi alla professione, prestando la propria attività a favore di tutta la collettività.
Questo processo rappresenta una prima ticinese, ma è evidente che questa tematica, indipendentemente dalla sentenza, dovrà assolutamente essere affrontata dalle autorità politiche allo scopo di modificare una distorsione del sistema che invece di premiare l’impegno, penalizza l’agente anche nella vita privata.
Il comitato OCST dei funzionari di polizia esprime il massimo sostegno al collega. Nel frattempo, auspichiamo che il tema dei rischi ingiustificati legati alla funzione dell’agente di polizia venga finalmente tematizzato e corretto dal legislatore.