Considerazioni generali
Costatiamo che, rispetto ad alcuni anni fa, i conti del Cantone presentano risultati positivi. Con questi risultati ci si potrebbe aspettare che il Governo quale datore di lavoro possa riconoscere il fattivo contributo che i dipendenti hanno dato al raggiungimento degli obiettivi, venendo penalizzati a più riprese in modo molto pesante. Non sto qui a riprendere tutta la lista dei sacrifici che negli ultimi decenni ci sono stati imposti, sottolineando che, sebbene il Governo abbia assicurato che con l’entrata in vigore della nuova LStip non ci sarebbero più state penalizzazioni, tuttavia vedremo di seguito che così non è stato.
 
Legge stipendi
Finalmente la nuova LStip c’è. L’entrata in vigore comunque non dissipa i dubbi e le perplessità che sono state da noi sottolineate a più riprese durante le discussioni preliminari e nei tavoli tecnici. Intendiamoci: almeno da un profilo formale la legge risolve alcuni pasticci che si erano vieppiù inseriti nella vecchia. Per i dipendenti però non sono tanto rose e fiori.
La fissazione di una classe salariale per ciascuna funzione, con il superamento delle classi alternative, tra parentesi o altro, fa sicuramente chiarezza nel marasma delle funzioni e delle diverse classificazioni. Ancora oggi è però poco chiaro come si sia arrivati, quali siano stati i criteri di analisi e come siano stati applicati. Questo ha portato a soluzioni poco soddisfacenti, in specie raggruppando nella medesima classificazione salariale categorie di dipendenti che svolgono attività differenti con diversi gradi di responsabilità. Per alcune categorie di funzione sono già partiti i ricorsi, che hanno il nostro pieno appoggio.
Occorre rilevare poi che per tutti i dipendenti (o quasi) il nuovo sistema retributivo con la diluizione degli aumenti in 24 anni comporterà una riduzione del totale degli stipendi percepiti in carriera, malgrado per molte funzioni sia previsto uno stipendio massimo più elevato. Questo permetterà allo Stato già a breve termine, ma soprattutto a medio e lungo termine di mantenere un diverso controllo della massa salariale.
A questo bisogna aggiungere che, contrariamente alle promesse del Governo, grazie al sistema dell’aggancio, di fatto i collaboratori in carriera si vedono prolungare ancora di un anno gli effetti penalizzanti dei blocchi degli scatti e delle promozioni, imposti con le misure di risparmio del 2015. Si tratta di una situazione inaccettabile, che abbiamo già più volte contestato. Purtroppo il Governo si è sempre mostrato inamovibile, anche se, come ho ricordato in precedenza, i conti dello Stato hanno mostrato un sensibile miglioramento, possibile anche grazie ai sacrifici dei dipendenti.
In questo senso a fine novembre abbiamo nuovamente sollecitato il Consiglio di Stato a concedere ai collaboratori in carriera lo scatto annuale di cui avrebbero beneficiato il 1° gennaio 2018, se non fosse entrata in vigore la nuova LStip, prima di agganciare la nuova scala salariale. Con la risposta trasmessa il 20 dicembre il Governo ha respinto la nostra richiesta, addossando pilatescamente le responsabilità al Parlamento. Come contentino rinvia all’importo di 400’000.- fr. (200’000.- per i funzionari e 200’000.- per i docenti) messo a disposizione per correggere i casi dei dipendenti «significativamente svantaggiati». Anche se è necessario mettersi d’accordo su cosa significa «significativamente», voglio ricordare che tutti (e sottolineo tutti) i dipendenti ancora in carriera sono svantaggiati, vuoi perché lo scatto secondo la vecchia scala sarebbe stato comunque superiore, vuoi perché l’arrotondamento che viene effettuato riduce ancora ulteriormente l’ampiezza dello scatto secondo la nuova.
Staremo a vedere come va a finire, ma posso garantire che cercheremo sempre di lottare fino in fondo per garantire un miglioramento della situazione, anche all’interno della commissione paritetica che dovrà analizzare tutti i cosiddetti casi di rigore.
 
Valutazione dei collaboratori
Parallelamente alla definizione delle classificazioni secondo la nuova scala salariale è pure partita la procedura di valutazione dei collaboratori. Nella prima fase devono essere definiti gli obiettivi, sui quali verrà fatta la valutazione personale a fine anno. Anche in questo caso dovremo prestare attenzione alla verifica della regolarità delle procedure, soprattutto per monitorare la corretta applicazione delle disposizioni da parte di tutti i funzionari dirigenti. Purtroppo i rischi di scorrettezze, per non parlare di possibili abusi, non possono essere evitati e confidiamo che i colleghi interessati possano fornirci i dati necessari.
 
Cassa pensioni
Dopo l’importante progetto di risanamento della Cassa, ora denominata IPCT, approvato negli scorsi anni, nelle ultime settimane sono riemersi segnali di un certo allarme sulla sua situazione patrimoniale. Se da un lato ci si può rallegrare del buon grado di redditività del capitale raggiunto nel 2016 (3.9%, superiore alla media svizzera) e previsto nel 2017 (circa 6%), le preoccupazioni sul grado di copertura degli impegni, che è ancora diminuito in funzione della riduzione del «tasso tecnico di riferimento». Come indicato dal direttore dell’IPCT Pierre Spocci, la redditività nulla delle obbligazioni non permette di essere ottimisti.
Questa situazione non è rallegrante per gli assicurati attivi e per i beneficiari di rendite, poiché in conseguenza della posizione del Cantone la classe politica potrà ulteriormente avere la tentazione di intervenire con misure penalizzanti.
 
Parcheggi
Sulla situazione dei parcheggi di fatto siamo fermi alla situazione del 2016. Ricordo che gli aumenti notificati sono tenuti in congelatore fino alla decisione del Tribunale federale sui ricorsi presentati contro la tassa di collegamento, oramai pendenti da oltre un anno e mezzo. In diverse occasioni si mormorava che una decisione sarebbe stata imminente, ma così non è stato. Malignamente potrei indicare che, se il TF avesse voluto respingere i ricorsi, normalmente avrebbe deciso abbastanza in fretta. I tempi si sono però allungati molto e confido così che, come mi auguravo già l’anno scorso, la tassa di collegamento abbia il destino che si merita. Ciò non toglie che, nel caso in cui fosse ammessa e il Governo restasse sulla linea di imporre ai collaboratori un cospicuo aumento degli affitti, provvederemo ad intraprendere tutte le necessarie forme di contestazione. 
 
Attività della sezione e situazione interna
Assieme ai nostri rappresentanti sindacali abbiamo preso parte sia agli incontri previsti con il Consiglio di Stato sia ai tavoli tecnici. Inoltre grazie al dinamismo delle nostre organizzatrici abbiamo anche nel 2017 proposto una gita sezionale a Sirmione.
Nel corso del 2017 il comitato si è riunito regolarmente. Durante le riunioni le discussioni hanno permesso un confronto vivace sui vari temi, raccogliendo importanti suggerimenti. Alcune sollecitazioni sono pure pervenute da soci estranei al comitato e questo mi fa piacere. Sarei ancora più contento se di queste segnalazioni potessero arrivarne molte di più, non tanto perché ci sono dei gravi problemi da affrontare, ma anche solo per avere dei suggerimenti per interventi mirati nei diversi settori.
 
Enrico Pusterla, presidente sindacato OCST dei dipendenti e pensionati dello Stato