Il Consiglio federale ha deciso di conferire l’obbligatorietà generale al nuovo contratto collettivo di lavoro (CCL) per il mestiere di parrucchiere.
A partire dal 1° marzo 2018, il lavoro di circa 11’000 lavoratrici e lavoratori occupati in questo ramo professionale sarà valorizzato e i dipendenti protetti da un accordo che comporta importanti miglioramenti salariali e permette di lottare più efficacemente contro il dumping salariale e la pseudo-indipendenza.
Il nuovo CCL per il mestiere di parrucchiere, dichiarato di obbligatorietà generale, entrerà in vigore il 1° marzo 2018 (oggi). Il Consiglio federale lo ha pubblicato martedì 27 febbraio 2018. I sindacati Syna/OCST e Unia e l’organizzazione CoiffureSUISSE si rallegrano per questa decisione che interessa 4’279 saloni di parrucchieri che impiegano dei dipendenti, per un totale di 10’900 persone.
Notevoli miglioramenti salariali
L’accordo concluso nel 2017 tra le parti sociali (si veda «il Lavoro» n.5 del 30 marzo 2017) prevede in particolare l’introduzione di un nuovo sistema salariale. Il salario minimo per le parrucchiere e i parrucchieri con diploma AFC sarà di 4’000 franchi dal 5° anno e per le impiegate e gli impiegati con diploma CFP di 3’900 franchi. Il CCL prevede inoltre l’introduzione di un salario minimo per le lavoratrici e i lavoratori senza una formazione riconosciuta. Il loro salario sarà di 3’800 franchi a partire dal 5° anno di pratica. Il CCL introduce anche un nuovo supplemento salariale di 200 franchi per le collaboratrici e i collaboratori che formano gli apprendisti, promuovendo così le possibilità di carriera all’interno del ramo professionale.
Altri progressi
Per le parti sociali, l’assoggettamento al CCL delle parrucchiere e dei parrucchieri che non vantano una formazione riconosciuta è un progresso incontestabile. L’accordo prevede anche un miglioramento delle condizioni di lavoro per le donne e le famiglie (soppressione delle deduzioni in caso di rientro in servizio dopo un’assenza prolungata, congedo in caso di malattia di un figlio, congedo di paternità di 5 giorni). Le parti sociali si sono inoltre accordate sugli strumenti volti a contrastare la pseudo-indipendenza (casi di affitto abusivo di poltrona) e gli pseudo-stage. Hanno anche intrapreso importanti passi per intensificare la loro attività di controllo, in particolare in Ticino. Syna/OCST, Unia e CoiffureSUISSE si augurano che questo nuovo CCL permetta di lottare con maggiore efficacia contro il dumping salariale nel ramo professionale.
Il commento di OCST
Nenad Jovanovic, responsabile del settore per l’OCST, ritiene che il riconoscimento dell’obbligatorietà generale per il Contratto collettivo dei parrucchieri sia fondamentale. Questa decisione era attesa da tempo e avrà importanti ripercussioni specialmente per il nostro Cantone, nel quale, grazie all’introduzione dei salari minimi per tutti, saranno arginati il dumping salariale e la concorrenza dall’estero per i professionisti formati nel nostro Paese.