Il Comitato direttivo dell’OCST, nella sua seduta di martedì 6 novembre, ha preso posizione contro l’iniziativa popolare “Il diritto svizzero anziché giudici stranieri” detta dell’“Autodeterminazione”, in votazione il prossimo 25 novembre.
Le ragioni di questo parere negativo sono molteplici. Il comitato direttivo dell’OCST ritiene infatti che l’iniziativa non contribuisca a migliorare le possibilità del nostro Paese di decidere più autonomamente. Ritiene al contrario che la sua applicazione avrebbe come conseguenza di minare l’autorevolezza della Svizzera e le sue possibilità di avere voce in capitolo a livello internazionale.
La Svizzera non può isolarsi dall’Europa e dal mondo: il nostro benessere, la solidità dell’economia e dell’occupazione dipendono anche dalle relazioni intessute a livello interazionale dalla diplomazia e dall’immagine di affidabilità di cui il nostro Paese gode.
L’OCST ritiene in particolare che la protezione del nostro mercato del lavoro sia compatibile con un’apertura della Svizzera alle relazioni internazionali. È solo con una maggiore disponibilità al confronto sociale e un maggior impegno comune per combattere la pressione sui salari e sulle condizioni di lavoro che potremo garantire un’occupazione di qualità ai lavoratori residenti.
Va inoltre sottolineato che, tra i trattati internazionali firmati dal nostro Paese e che l’iniziativa potrebbe compromettere, figurano numerosi accordi per una maggiore protezione dei diritti umani e dei diritti dei lavoratori. Agire in questa direzione è incomprensibile e irragionevole.