L’OCST ha chiesto alle autorità federali di estendere il diritto alle indennità di disoccupazione a favore dei disoccupati che stanno terminando il loro periodo di durata massima.
La difficile situazione mette in grave difficoltà la maggior parte delle attività economiche nel nostro Cantone e presto in tutta la Svizzera. Numerose le richieste di lavoro ridotto che giornalmente vengono notificate. In questo scenario è a tutti evidente come tutti i settori dell’industria, dell’edilizia ed artigianato e dei servizi in generale hanno altre priorità che non cercare manodopera.
Nell’attuale situazione, che rischia di protrarsi ancora per settimane se non mesi, le persone oggi in disoccupazione sono pressoché impossibilitate a reperire un impiego e rischiano di esaurire il loro diritto alle prestazioni proprio in questo periodo.
Per questo motivo OCST ha inoltrato richiesta alla SECO per ottenere l’estensione del diritto alle indennità almeno fintanto che l’emergenza sanitaria non sarà terminata e le attività potranno riprendere.
Si inoltre chiesto di permettere ai disoccupati di ridurre il numero di ricerche da effettuare proprio perché in questo particolare periodo, oltre a non potersi presentare di persona, ai disoccupati risulta difficile chiedere una occupazione.
L’OCST fa inoltre presente già sin d’ora la problematica dei contratti di lavoro stagionali della durata di 6 mesi, modalità di assunzione molto usata nel periodo estivo. Ricordiamo che per il diritto alle indennità di disoccupazione bisogna aver lavorato per almeno 12 mesi e dunque chi è sottoposto a questi contratti stagionali può accedere ai servizi della disoccupazione solo sommando due stagioni di 6 mesi. Tuttavia oggi, ancora una volta a motivo della grave crisi sanitaria e delle conseguenze sulle attività imprenditoriali, la maggior parte dei contratti stagionali vengono posticipati e dunque di essere inferiori ai 6 mesi.
Alla luce di quanto indicato, l’OCST ha chiesto alla SECO di adottare una valutazione straordinaria a beneficio degli assicurati che potevano essere inizialmente assunti per 6 mesi ma che, a causa della crisi sanitaria, hanno potuto beneficiare di periodo d’impiego inferiore.