Le lavoratrici e i lavoratori non saranno maggiormente protetti contro il licenziamento abusivo. Il Consiglio nazionale ha rifiutato l’iniziativa in questo senso del Canton Ticino. L’iniziativa voleva che la cosiddetta “disdetta per sostituzione”, con la quale il lavoratore precedente viene sostituito da un altro con pari qualifiche, ma meno costoso, venisse definita abusiva. Per Travail.Suisse, questa decisione del Consiglio nazionale è incomprensibile.
Il Consiglio nazionale oggi si è pronunciato contro l’iniziativa del Canton Ticino. Questa voleva ancorare al Codice delle obbligazioni una migliore protezione dal licenziamento: le disdette di lavoratori che vengono sostituiti da altri con pari qualifiche, ma salari più bassi, le cosiddette disdette per sostituzione, sarebbero state considerare abusive; lo stesso per quelle ricevute dai lavoratori che non sono disposti ad accettare riduzioni del salario con una disdetta del contratto precedente.
Questa proposta mirava ad affiancare alle misure di accompagnamento una regolamentazione più efficace. “L’iniziativa ticinese sarebbe stata un passo avanti per molti, ha detto Thomas Bauer, responsabile della politica economica per Travail.Suisse. Il Consiglio nazionale ha perso un’occasione per introdurre un’integrazione interessante alla protezione dal licenziamento”.
Secondo Giorgio Fonio, segretario regionale OCST Mendrisiotto, “questa era un’iniziativa che voleva tutelare le lavoratrici e i lavoratori nel momento in cui nel Canton Ticino sono evidenti l’effetto sostituzione e la pressione sui salari. Dispiace che il Parlamento nazionale non abbia colto l’importanza di questo tema”.