I delegati e le delegate di Travail.Suisse, l'organizzazione mantello indipendente dei lavoratori e delle lavoratrici, hanno preteso nel corso dell’assemblea del 27 aprile, pensioni eque per le donne, consistenti aumenti salariali per tutti i lavoratori e le lavoratrici e un'offensiva di formazione continua. La crescente inflazione e l'andamento dei salari sono stati i temi trattati dal presidente della Banca nazionale, Thomas Jordan.
Durante l’Assemblea dei delegati e delle delegate, il presidente Adrian Wüthrich ha sottolineato quanto siano importanti nella situazione attuale i sindacati e le associazioni del personale per i lavoratori e le lavoratrici. Le discussioni riguardo le pensioni, la legge sul lavoro e la crescente inflazione dimostrano inequivocabilmente che il loro impegno è più che mai necessario affinché tutti possano beneficiare del successo economico. In questo senso, i circa 60 delegati e delegate hanno accolto all'unanimità tre risoluzioni per il bene dei lavoratori e delle lavoratrici.
Garantire il potere d'acquisto - aumentare significativamente i salari
Negli ultimi mesi, l'inflazione ha raggiunto picchi mai visti negli ultimi 14 anni. Per mitigarla, è urgente concedere consistenti aumenti salariali a tutti i lavoratori e lavoratrici. Sono necessari aumenti salariali maggiori per coloro che hanno salari medi e bassi, essendo loro particolarmente colpiti dagli aumenti dei prezzi. Questo è l'unico modo per garantire il potere d'acquisto. Thomas Bauer, responsabile della politica economica, ha dichiarato: “L'anno scorso la produttività è aumentata in modo significativo in diversi settori. Di conseguenza c'è un notevole margine di manovra per gli aumenti salariali”.
Nel suo discorso, il presidente della Banca nazionale Thomas Jordan ha sottolineato l'importanza del partenariato sociale e ha ringraziato i delegati e le delegate di Travail.Suisse per il loro importante contributo. “Il partenariato sociale consente alle aziende di trovare soluzioni in situazioni difficili e di rimanere competitive”.
Pensioni eque per le donne
Con un'ampia alleanza, Travail.Suisse ha promosso con successo il referendum contro l'ultima riforma AVS. L'AVS viene riformata quasi esclusivamente sulle spalle delle donne, nonostante “il divario pensionistico” di genere (gender pension gap) tra donne e uomini sia di un terzo. Ma non è tutto: ora il Parlamento vuole imporre una riforma della previdenza professionale che porterà a una massiccia riduzione delle pensioni, sia per le donne che per gli uomini. Ancora una volta, le classi con reddito più basso sarebbero particolarmente colpite. Eppure il compromesso delle parti sociali riguardo la LPP sarebbe una proposta attuabile e stabile. La consigliera nazionale Léonore Porchet, vicepresidente di Travail.Suisse, lo afferma chiaramente: “È necessario raggiungere sia la parità salariale che pensionistica perché tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici meritano una pensione dignitosa”.
Formazione continua per tutti
Il “Barometro delle Condizioni di lavoro” di Travail.Suisse mostra anno dopo anno che le persone scarsamente qualificate, le donne, i migranti e i lavoratori part-time sono chiaramente discriminati quando si tratta di formazione continua. Solo la metà dei lavoratori e delle lavoratrici è incoraggiata dal proprio datore di lavoro a seguire una formazione continua. Di conseguenza per loro diminuiscono le opportunità sul mercato del lavoro. Gabriel Fischer, responsabile della politica della formazione afferma: «Travail.Suisse chiede alla politica e ai datori di lavoro di impegnarsi fortemente a favore della formazione continua. C'è un urgente bisogno di capire che mantenere l'occupabilità di tutti i lavoratori e di tutte le lavoratrici è una responsabilità dell’intera società”.