“Chiediamo di stralciare la nuova e contradditoria norma contenuta nella bozza della prossima legge di bilancio, che prevede un prelievo dal 3% al 6% sui salari netti delle lavoratrici e lavoratori frontalieri per avere l’assistenza sanitaria”.

Inizia così il messaggio che OCST e gli altri sindacati (riuniti sotto la sigla del CSIR) hanno inoltrato al Governo venerdì scorso, poche ore dopo aver appreso la notizia della nuova imposta sulla sanità per i frontalieri. L’appello è stato firmato anche dall’Associazione dei Comuni Italiani di Confine e da diverse forze politiche di minoranza.

Introdurre questa tassa con cifre così alte significherebbe infatti riprendersi ciò che faticosamente abbiamo ottenuto con la sottoscrizione del Memorandum d’intesa sul nuovo accordo relativo all’imposizione fiscale dei frontalieri: mentre da un lato con il nuovo Accordo salvaguardiamo la tassazione esclusiva in Svizzera dei “vecchi frontalieri” […], dall’altra il Governo chiede loro di versare fino al 6% del proprio salario per l’assistenza sanitaria”.

OCST, unitamente ai colleghi degli altri sindacati, ha quindi chiesto che la norma venga stralciata e che l’argomento venga poi messo a tema di un apposito tavolo di lavoro interministeriale dedicato ai frontalieri e che veda la presenza di tutte le forze sindacali. 

La notizia in sintesi

Giovedì scorso è stata resa pubblica la bozza della nuova manovra finanziaria varata dal Governo. Come un fulmine a ciel sereno, all’articolo 50 è spuntata fuori una nuova tassa sulla sanità per i “vecchi frontalieri” (cioè quei lavoratori che rientrano nell’articolo 9 del nuovo Accordo fiscale tra Italia e Svizzera e che pertanto continueranno a pagare le imposte sul reddito solo in quest’ultimo Stato). In sostanza il Governo vorrebbe chiedere ai "vecchi frontalieri" di contribuire al mantenimento del Servizio Sanitario Nazionale tramite un'imposta annuale che varierà tra il 3% e il 6% del proprio reddito netto annuo! L'aliquota esatta verrà decisa dalle singole Regioni. È contro questa nuova imposta che ora si sta schierando il sindacato nella sua compattezza.

La posizione di OCST

Giovedì scorso siamo stati i primi a comunicarvi questa notizia tramite la nostra consueta newsletter. Nella nostra nota veniva esplicitamente spiegato che OCST non condivide la richiesta di cifre simili, ritenute del tutto eccessive. Del resto, come ampiamento noto, è soprattutto grazie agli sforzi di OCST che si è potuta creare la “clausola per i vecchi frontalieri” contenuta nel nuovo Accordo fiscale. In quella stessa nota abbiamo poi spiegato che si trattava di un’azione unilaterale del Governo italiano, senza che sia avvenuto alcun negoziato con le parti sociali e senza nemmeno alcuna comunicazione preliminare nei nostri confronti.

Nell’arco di poche ore abbiamo quindi provveduto a prendere contatto con tutte le altre forze sindacali, scrivendo in modo urgente al Governo per ottenere lo stralcio di questa imposta.

Vi terremo aggiornati

UFFICIO FRONTALIERI OCST