Il sindacato OCST sostiene i lavoratori della Six Group di Bedano che questa mattina protestano contro l’assurda chiusura della loro sede di lavoro, insieme a quelle di Örlikon e Losanna,  e contro la decisione di privarli di un qualsiasi sostegno tramite un piano sociale.

La direzione della Six Group scarica totalmente sulla collettività il prezzo della decisione puramente speculativa di centralizzare e in parte delocalizzare all’estero l’attività di un’azienda sana e produttiva: una ricchezza per il Ticino. Una decisione presa da un’azienda che nel suo rapporto sulla sostenibilità si definisce un datore di lavoro responsabile, perché protegge la diversità e l’integrità personale di tutti gli impiegati, perché offre un ambiente di lavoro ricco di opportunità e che motiva i dipendenti a dare il meglio. In questo quadro idilliaco manca evidentemente il coinvolgimento dei dipendenti, come portatori di interesse, nelle decisioni aziendali.

Emerge nuovamente come il quadro legislativo del nostro Paese non sia efficace nel porre i datori di lavoro di fronte alle proprie responsabilità. La sede di Bedano occupa 70 dipendenti che saranno licenziati. Perderanno il loro impiego persone formate, tra le quali numerosi ultracinquantenni, che vedono ripagata la propria fedeltà all’azienda con una totale chiusura e mancanza di interesse per il loro futuro.

Six Group è un’azienda che avrebbe le risorse per offrire un piano sociale degno di questo nome. Per questo il sindacato OCST chiede con forza che la dirigenza della Six Group riveda la sua posizione e riapra le trattative per un piano sociale in favore dei dipendenti che perderanno il posto di lavoro.

OCST segue la vicenda dal mese di agosto, quando aveva incontrato i vertici aziendali e richiesto che, in caso di ristrutturazione, si discutesse un piano sociale. Dopo la notizia della chiusura della sede OCST si sta impegnando per garantire il necessario supporto e per il ricollocamento dei suoi associati.

Il nostro Cantone assisterà ancora una volta alla perdita di numerosi posti di lavoro nel settore finanziario. In quest’occasione il mutismo delle autorità è assordante. Chi elogia la nostra piazza finanziaria ad ogni occasione, non può dimenticarsi di richiamare le aziende che operano in questo settore ad una responsabilità concreta nei confronti dei lavoratori e del territorio.