Il nostro Cantone da anni si trova ad affrontare numerose sfide che, per essere risolte, richiedono decisioni a livello nazionale. Dopo la conclusione nel 2011 del mandato di Meinrado Robbiani in seno al Consiglio nazionale, nessun sindacalista ticinese siede più a Berna per rappresentare le lavoratrici e i lavoratori.

Quello ticinese è un mercato del lavoro messo fortemente sotto pressione, che ha registrato negli anni l’incremento di un divario salariale rispetto al resto della Svizzera, che ora supera il 20%. La concorrenza tra lavoratori residenti e frontalieri finisce col trascinare verso il basso i livelli salariali. Per questo è importante sostenere le misure di accompagnamento alla libera circolazione, che favoriscono l’introduzione di salari minimi in caso di dumping e la diffusione dei contratti collettivi di lavoro di obbligatorietà generale. Questi ultimi pongono regole valide per tutte le aziende. A livello nazionale, alcune aree politiche stanno mettendo in discussione l’importanza di queste misure, una ragione importante per esserci e portare le nostre competenze e la nostra esperienza a Berna.
Non solo! Vengono messe in discussione anche le basi della protezione della salute delle lavoratrici e dei lavoratori ed in particolare le norme della Legge sul lavoro che regolano la durata del tempo di lavoro. Anche in questo caso è necessario essere parte attiva della discussione! Del resto è abbastanza evidente che lo stress cumulato sul posto di lavoro sia sempre più forte e incida in modo devastante sulla salute delle persone.
In seconda battuta penso alla preoccupazione dei ticinesi rispetto al costante aumento dei costi sanitari e dei premi della cassa malati. Un tema che sta mettendo a rischio la sostenibilità economica e sociale delle nostre famiglie. In questo ambito sarà fondamentale agire, in primis, sui costi sanitari, come peraltro è già stato proposto grazie a un’iniziativa popolare de «il Centro». Questo dossier, così delicato, dovrà essere affrontato finalmente senza pressioni da parte delle lobby delle casse malati e delle industrie farmaceutiche, che conosciamo bene. Di questo passo, fino a quando il nostro sistema sanitario sarà sostenibile?
Infine, sono convinto che tra le priorità della politica federale, debba assolutamente figurare il completamento di Alptransit a sud di Lugano. Questo permetterebbe di collegare il Ticino e darebbe ulteriore forza competitiva a tutto il Cantone, sia per favorire l’occupazione, sia per la qualità di vita delle cittadine e dei cittadini.
Dopo la mia esperienza di 8 anni quale Deputato in Gran Consiglio, ho deciso di candidarmi con convinzione al Consiglio nazionale. Una scelta fondata sulla volontà di portare anche a livello nazionale il mio impegno e proporre le soluzioni ai problemi che stanno maggiormente a cuore a me, e anche buona parte dei ticinesi.
Sono abituato a lavorare intensamente e con passione e anche in questa nuova avventura metterò tutto il mio impegno per portare con serietà, concretezza e determinazione, i risultati che tutti quanti desideriamo a favore del nostro Cantone, senza dimenticare mai gli ideali cristiano-sociali che da sempre animano la mia azione politica.
Per poter raggiungere questi obiettivi ho però bisogno del vostro sostegno. Soltanto così, il prossimo 22 ottobre, potremo sedere nuovamente in Consiglio nazionale. Grazie di cuore!
Giorgio Fonio