Il comitato OCST-Docenti osserva che l’inizio dell’anno scolastico secondo le modalità dettate dal primo scenario ha avuto un impatto significativo sul lavoro quotidiano dei docenti, anche se inferiore rispetto agli effetti che si avrebbero con il secondo o con il terzo scenario.
Nel rapporto con gli allievi si è inserita la maggiore preoccupazione per i segnali del loro stato di salute, accompagnata dall’impegno costante a far osservare le norme igienico-sanitarie, le distanze, l’aerazione delle aule e l’uso delle mascherine quando necessario. Ora nelle scuole cantonali gli insegnanti devono spesso sacrificare in parte o del tutto gli ordinari momenti di pausa per recarsi rapidamente da un’aula all’altra, trovandovi talvolta strumentazione e sistemazione logistica meno adatti del solito allo svolgimento dell’attività didattica disciplinare. La stessa possibilità di cogliere nel corso della lezione i segnali che giungono dagli allievi sul loro percorso di apprendimento risulta ridotta dall’accumularsi dei fattori appena elencati. Il sindacato rileva che la situazione viene ulteriormente aggravata dalla crescente richiesta formulata da funzionari dirigenti di preparare e di caricare sussidi didattici sulla piattaforma informatica Moodle per essere pronti nel caso di un passaggio all’uno o all’altro scenario. In certi casi si è arrivati a formulare tale richiesta, più o meno velatamente, anche per gli allievi assenti per malattia.
L’OCST-Docenti ricorda che le indicazioni del primo scenario, centrato sulla scuola pienamente in presenza, non prevedono l’obbligo dell’uso di Moodle, che resta ovviamente sempre possibile, ma a partire in primo luogo dalle valutazioni personali del docente secondo la sua autonomia didattica e la sua responsabilità. Affinché i docenti possano dare al meglio il proprio contributo in queste circostanze d’emergenza, è fondamentale tenere in considerazione la situazione particolarmente difficile in cui essi operano già attualmente, evitando di aggiungere nuovi oneri non prestabiliti laddove non siano strettamente necessari e fondati. L’anno scolastico trascorso è stato decisamente impegnativo, quello attuale si presenta ancora eccezionalmente gravoso, è compito del datore di lavoro tutelare il benessere dei suoi dipendenti, consentendo ai docenti di svolgere il proprio lavoro in salute e con motivazione non solo fino alla fine dell’anno scolastico, ma anche fino al loro pensionamento.