Si è conclusa in queste ore una negoziazione particolarmente difficile: si partiva infatti a gennaio con la pregiudiziale della SSIC che insisteva nel limitare le regole del gioco in Ticino al solo rispetto del testo del CNM nazionale.

Recuperate le disposizioni condivise negli anni per combattere la mala-edilizia (ad esempio l’articolo sui lavori in subappalto, la limitazione della presenza di lavoratori interinali sui cantieri, il divieto di lavoro a cottimo), le discussioni tra partner contrattuali si sono concentrate da subito su due aspetti centrali. Il pacchetto sulla gestione delle ore di lavoro (con l’abbandono delle 90 ore flessibili inserite nel calendario aziendale a favore della creazione di una banca ore annuale -20/+70) e la gestione della canicola in caso di rischio elevato per la salute dei lavoratori (allerta 4).
Sulla gestione delle ore e la relativa banca ore, per motivi redazionali, scriveremo sul prossimo numero de «il Lavoro». Importante però oggi sottolineare il significativo passo in avanti ottenuto sulla gestione della canicola. Con il nuovo CCL-TI sarà introdotto l’obbligo (e non più una generica raccomandazione) di interrompere l’attività sul cantiere al più tardi entro le 15.00, ritenuto un massimale di presenza lavorativa sul cantiere di 8 ore a prescindere dall’inizio dei lavori alla mattina. Una prima nazionale, che offre agli edili ticinesi una soluzione ad un problema urgente al quale si doveva dare una risposta immediata coscienti che nel futuro prossimo ci aspettano periodi prolungati di canicola (non più singoli giorni ma intere settimane) accompagnati dall’afa notturna che non permette al corpo di recuperare le forze. Una soluzione, certamente perfettibile, che sarà oggetto di discussioni tra i partner contrattuali ogni anno a settembre sulla base delle esperienze vissute nei mesi precedenti.
OCST, UNIA e SSIC hanno quindi trovato la quadra per stipulare un nuovo CCL cantonale valido dall’1.5.2023 sino al 31.12.2025. Finalmente!