La pista di ghiaccio di Biasca ha ospitato giovedì 25 maggio l’assemblea regionale degli edili. Molti i temi discussi durante la riunione, alla quale hanno partecipato oltre 60 lavoratori attivi sul nostro territorio, a testimonianza della vicinanza del nostro sindacato ai lavoratori, nelle Tre Valli.

A dare inizio all’assemblea è stato il presidente Edgar Goncalves Quaresma che ha fatto una panoramica sui temi della riunione passando poi la parola al vicesegretario regionale e responsabile della sede di Biasca Claudio Isabella che ha parlato della situazione dell’edilizia dal punto di vista politico.

Rinnovo CNM e CCL-TI
Il sindacalista Michael Aili, responsabile di settore per la regione, ha poi condotto la riunione facendo il punto sui risultati delle trattative per il rinnovo del Contratto Nazionale Mantello, in scadenza a dicembre 2022 e poi rinnovato positivamente. A livello sindacale ci si può ritenere soddisfatti di quanto ottenuto, in particolare dell’aumento dei salari reali di CHF 150 mensili e l’aumento dei salari minimi di categoria di CHF 100 mensili.
Il nuovo contratto avrà una durata di 3 anni e sarà quindi valido fino a dicembre 2025.
Dopo il rinnovo del contratto nazionale sono partite le trattative del contratto ticinese, anch’esso in scadenza a dicembre 2022.
Avendo dovuto attendere l’esito della trattativa a livello nazionale arrivata solo alla fine dello scorso anno, non vi è stata la possibilità di discutere il rinnovo del CCL Ticinese prima della sua scadenza.
Si è quindi deciso di concedere una proroga del contratto di 4 mesi in modo da consentire alle parti contraenti, sindacati e datori di lavoro, di iniziare le trattative.
I primi mesi di quest’anno sono dunque stati caratterizzati da una serie ravvicinata di incontri molto duri e intensi.
Prima della fine di aprile nonostante le divergenze tra le parti siamo riusciti a trovare un’intesa che, in quanto OCST, abbiamo sottoposto il 2 maggio al nostro comitato cantonale degli edili e che alla fine della riunione è stata approvata dalla maggioranza del comitato. Questa intesa prevede una serie di punti che andranno a modificare il CCL-Ti e in particolare: il calendario di lavoro, a partire dal 2024, sarà di 2’064 ore nelle quali non saranno più presenti le 90 ore flessibili.
Il modello di flessibilità verrà pertanto modificato in favore di un nuovo sistema con le ore variabili. Vi sarà, sulla busta paga, una «banca ore» che sarà visibile mensilmente. Inoltre sarà presente, sempre sulla busta paga, un «contatore ore» che permetterà di controllare la fluttuazione mensile delle ore flessibili.
Queste ore potranno essere in più o in meno rispetto al calendario e, durante l’anno, sarà possibile avere un saldo che oscilla dalle -20 alle +70 ore ritenuto che a fine anno il saldo non potrà essere negativo; quindi le 2’064 ore che saranno garantite.
Chiaramente questa nuova flessibilità è stata concessa a condizione che vi siano dei paletti che dovranno essere rispettati, nello specifico:
- non sarà possibile superare di oltre 2 ore la durata giornaliera rispetto a quanto previsto dal calendario.
- si potranno riportare sul «contatore ore» al massimo 20 ore mensili.
- tutte le ore eccedenti le 48 ore settimanali dovranno essere pagate il mese corrente con un supplemento del 25%.
- tutte le eventuali ore fatte in eccesso presenti nella «banca ore» devono essere pagate entro la fine di febbraio dell’anno successivo.
Inoltre:
- sarà possibile inserire nel calendario fino a 3 giorni a «zero ore» (i ponti per intenderci) aggiungendo nel resto del calendario le ore «perse». Con l’autorizzazione della Commissione Paritetica le giornate possono aumentare fino a 5.
- in caso di intemperie, le prime 2 ore di attesa in baracca dovranno essere considerate tempo di lavoro e pagate a salario pieno. Queste ore non potranno pertanto essere scalate dal «contatore ore», sia nel caso in cui dopo si inizia il lavoro sia nel caso in cui la giornata lavorativa termina senza aver iniziato l’attività.
- il lavoro festivo e domenicale avrà diritto ad un supplemento del 100% per tutti i lavori ad eccezione dei quelli ferroviari che avranno diritto ad un supplemento del 50%.
- per i lavori oltre i 1’500 metri di altitudine è prevista un’indennità di alta montagna di 11.65 CHF al giorno. Non sarà più presente invece l’indennità prevista tra i 1’200 e i 1’500 metri.
- canicola: in caso di allerta canicola i cantieri dovranno essere fermati al più tardi entro le 15:00. Le imprese, dove possibile, possono anticipare l’orario di inizio dei lavori alle 6:00.
Nel caso in cui dovessero esserci delle ore perse per via della canicola, le stesse potranno essere recuperate utilizzando le «ore variabili». Nel caso in cui non fosse possibile in quanto non vi è un saldo positivo delle «ore variabili», tramite autorizzazione della CPC, si potrà modificare il calendario di lavoro. In ultima ratio, ma solo nei casi eccezionali e dove non è possibile recuperare le ore come indicato nelle prime due possibilità - sempre previo autorizzazione della CPC - si potrà recuperare durante il sabato.
- sarà obbligatorio sottoscrivere un accordo tra subappaltatore e subappaltante per le opere da capomastro che superano l’importo di CHF 30’000.
- il personale interinale in cantiere potrà essere impiegato nella misura di:
- 1 interinale ogni 5 lavoratori fissi
- 2 interinali da 6 fino a 10 lavoratori fissi
- nella misura del 30% quando sono presenti oltre i 10 lavoratori fissi
Nella seconda parte della riunione hanno poi preso la parola i lavoratori che hanno potuto porre alcune domande al vicesegretario cantonale dell’OCST e responsabile del settore edilizia Paolo Locatelli, presente in prima persona alle trattative per il rinnovo del contratto.
Locatelli ha ribadito la complessità della trattativa che ha portato ad un compromesso tra sindacati e datori di lavoro. Questo importante risultato è poi stato accettato dal Comitato cantonale OCST di categoria comprendendo appieno il valore e l’importanza che il contratto ha il per i lavoratori edili del Canton Ticino e che per 62 anni ha permesso di avere dei diritti migliori.

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