Dopo 5 mesi di discussioni con gli impresari costruttori si è riusciti a rinnovare il CCL cantonale per i prossimi 3 anni. Tutti gli articoli che avevano caratterizzato il testo del CCL scaduto a fine 2022 sono stati confermati (ad esempio limitazione lavoratori interinali sui cantieri, lavori in subappalto, lavoro su chiamata e a tempo parziale, divieto di lavoro a cottimo).

Aver tenuto il punto su questi articoli che erano stati introdotti negli anni scorsi per meglio disciplinare il mercato e combattere la mala-edilizia, senza dubbio, è stata la premessa per arrivare ad un accordo se si pensa che la SSIC-TI, da mesi, andava in giro a dire «il CCL cantonale è un obiettivo, ma necessariamente deve essere alleggerito nei contenuti».
Ma a farla da padrone al tavolo delle trattative sono stati due elementi. Il primo - controverso agli occhi dei lavoratori - è quello della cosiddetta «gestione dell’orario di lavoro», il secondo - atteso da anni dai lavoratori edili - è quello relativo alla «gestione della canicola».

Gestione orario di lavoro
Per più di vent’anni, il settore ha viaggiato con una flessibilità controllata: a inizio anno il datore di lavoro allestiva un calendario di lavoro annuale, vi aggiungeva 90 ore flessibili e si impegnava a garantire le 2’064 ore contrattuali dovute. In buona sostanza, le ore flessibili erano considerate delle «ore a perdere», nel senso che durante l’anno solare e fino ad aprile dell’anno successivo, queste 90 ore dovevano essere scalate per necessità di flessibilità aziendale e in caso di intemperie. Il difetto di questo sistema risiedeva proprio nel calendario di lavoro aziendale gonfiato con le 90 ore flessibili (ed eventuali recuperi ponti) che sfociavano in punte settimanali che superavano abbondantemente le 45 ore.
Con il nuovo CCL, entra in vigore un cambio di paradigma:
• calendari aziendali con minimo 37.5 ore settimanali (7.5 ore giornaliere), rispettivamente massimo 45 ore settimanali (9 ore giornaliere);
• possibilità di variare la durata del lavoro, per un massimo di 20 ore in più ogni mese, considerando che le ore ulteriormente prestate andranno messe in busta paga del mese corrente senza supplemento salariale. Tutte le ore che superano le 48 ore settimanali dovranno essere pagate subito con il 25% di supplemento;
• possibilità di variare le ore da calendario per un massimo di 20 ore in negativo dette ore in difetto e per un massimo di 70 ore aggiuntive ritenuto un periodo che va da gennaio sino a fine febbraio dell’anno successivo;
• introduzione di un contaore che permette al lavoratore di verificare mensilmente sulla busta paga le ore aggiuntive e in difetto, prestate o perse.
Il contaore, ovvero l’indicatore del saldo mensile, potrà essere utilizzato per compensare ore perse per intemperie (ritenuto che le prime due ore di attesa in magazzino prima di iniziare il lavoro dovranno essere pagate al 100%), per esigenze di flessibilità e per necessità del singolo lavoratore previo accordo con il proprio datore di lavoro. Di fatto, viene introdotta una sorta di «banca ore» che a fine febbraio dell’anno successivo dovrà essere liquidata (solo eventuali saldi negativi, per un massimo di 20 ore, potranno essere riportati nel mese di marzo).
Determinante, in particolare nella fase di introduzione, sarà il controllo delle ore che ogni lavoratore dovrà tenere. Quindi, a tutti i lavoratori edili, raccomandiamo di ripristinare il vecchio calendario a muro dove segnare tutte le ore giornaliere (ore lavoratore, tempo di viaggio che eccede la mezz’ora, ore aggiuntive, ore in difetto e ore perse per intemperie e canicola).

Gestione canicola
Lo si attendeva da anni e finalmente, dopo l’esperienza fatta nel settore delle pavimentazioni stradali, ecco che anche nell’edilizia viene introdotto il vincolo (e non più la semplice raccomandazione) di interrompere il lavoro sul cantiere entro le 15.00 ritenuta una presenza massima sul posto di lavoro di otto ore giornaliere qualora l’autorità cantonale (GOSA) dichiari il grado 4 di allerta canicola (rischio elevato) per i lavori all’aperto con sforzi fisici sostenuti.
Una primizia a livello svizzero nella misura in cui, con il CNM rinnovato a fine dicembre, si era riusciti solamente ad ottenere un vago impegno nel creare un gruppo di lavoro incaricato di discutere del problema. Il classico, abbiamo deciso di non decidere e di impegnarci a risolvere la questione nei prossimi anni.
Un balzo in avanti, se si pensa che negli anni a venire saremo costretti a convivere con lunghi periodi di canicola (non solo giorni singoli ma intere settimane) e con un’afa notturna che non permette ai lavoratori di riprendere adeguatamente le forze.
E per il recupero delle ore perse per canicola cosa si farà? In prima battuta, si utilizzerà il contaore (la banca ore), e in ultima analisi, previa richiesta di autorizzazione alla Commissione paritetica (CPC), queste ore potranno essere recuperate al sabato.
La migliore soluzione possibile? Di certo no. E proprio per questo le parti si sono impegnate a trovarsi ogni anno in autunno e introdurre  puntuali modifiche al regolamento canicola sulla base delle esperienze verificate nei mesi precedenti.
Invitiamo i lavoratori, in questi mesi di introduzione del nuovo concetto di gestione oraria e di gestione canicola ad informarsi dei propri diritti e segnalare situazioni irregolari al sindacato.

Paolo Locatelli