Negli anni scorsi alcuni lavoratori del negozio Satellite Denner di Chiasso hanno chiesto aiuto alla sede locale del segretariato OCST del Mendrisiotto, in quanto confrontati con gravissime violazioni del Contratto normale di lavoro, che regolava i loro rapporti di lavoro.
L’intervento dei colleghi di Chiasso è stato tempestivo, sia a livello di rivendicazione delle spettanze salariali, sia mediante accurate segnalazioni all’Ufficio dell’Ispettorato del Lavoro. Le numerose e precise prove raccolte hanno superato il vaglio degli inquirenti.
Il 26 novembre scorso si è infatti concluso il procedimento penale: il gerente del Satellite Denner è stato riconosciuto colpevole dalla Corte delle assise correzionali di Mendrisio di usura qualificata e appropriazione indebita e condannato a diciotto mesi, sospesi per un periodo di prova di tre anni, oltre a 5’000 franchi di multa. Aveva già scontato 52 giorni di carcere preventivo.
È stato accertato che dal 2014 al 2017 aveva versato ai dipendenti un salario di molto inferiore al minimo garantito dal Contratto normale di lavoro per il settore della vendita loro applicabile.
Ai dipendenti erano stati versati complessivamente quasi 130’000 Fr. in meno del dovuto (341’000 Fr.) e sono stati interamente risarciti grazie ai sequestri, tempestivamente disposti a suo tempo dalla Procura Pubblica.
In casi come questi è assolutamente necessario trovare il coraggio di denunciare quanto avviene, perché la giustizia possa fare il suo corso e restituire il maltolto.
È stato infatti grazie alle testimonianze dei lavoratori che è stato possibile far emergere i contorni di questa vicenda. 
La documentazione concernente i loro salari non corrispondeva alla realtà, considerato che era stata persino controfirmata dagli interessati.
Senza le univoche testimonianze dei dipendenti, i controlli dell’autorità non sarebbero stati verosimilmente sufficienti a fare luce su una gravissima appropriazione indebita di circa il 40% degli stipendi da parte del datore di lavoro.
È proprio sulla minaccia, sulla paura e sullo sfruttamento dello stato di necessità, che si fondano troppe situazioni analoghe che avvengono frequentemente ancora oggi.
Il coraggio e la solidarietà delle lavoratrici e dei lavoratori è fondamentale per arginare il fenomeno.
Un plauso ai colleghi di Chiasso e in particolare a Diana Camenzind, del servizio di assistenza giuridica OCST, che non si sono arresi davanti ai documenti inveritieri controfirmati dai lavoratori, di cui si è detto sopra.
Notizie come questa sono importanti, sia come dimostrazione della grande attività del nostro sindacato, spesso condotta nell’ombra, sia quale messaggio alle lavoratrici e ai lavoratori che non devono subire, ma trovare il coraggio di far valere i propri sacrosanti diritti.
 
Giuliano Butti