Un anno fa veniva approvato in votazione il congedo paternità. Uno studio di Travail.Suisse mostra che i datori di lavoro del commercio, delle amministrazioni cantonali e del settore sanitario in particolare tendono a concedere solo il minimo legale. Per Travail.Suisse e le sue federazioni, OCST, Syna e transfair, è incomprensibile che le esigenze dei giovani dipendenti di questi settori vengano ignorate.
Dal 1. gennaio 2021 i padri in Svizzera hanno diritto a due settimane di congedo di paternità, grazie a un’iniziativa promossa da Travail.Suisse e alle sue federazioni. Tuttavia, quanto accade non è soddisfacente: "Facciamo appello ai datori di lavoro affinché informino i loro dipendenti sul diritto al congedo di paternità", afferma Adrian Wüthrich, presidente di Travail.Suisse. "Una nostra indagine mostra che i dipendenti spesso non sono sufficientemente informati".
Si tratta di un elemento fondamentale: il datore di lavoro informa il dipendente sul diritto e, in questo modo, lo mette a suo agio rispetto alla richiesta. “Purtroppo in molti ambiti i neopapà hanno ancora paura di manifestare l’intenzione di usufruire del congedo, ma ricordiamo che è un diritto che non può essere negato”, dice Xavier Daniel, vicesegretario cantonale di OCST.
Inoltre i risultati del sondaggio "Barometro condizioni di lavoro", promosso da Travail.Suisse, mostrano che la maggioranza dei dipendenti riceve un congedo di paternità minimo e che i dipendenti più giovani, in particolare, sono insoddisfatti della durata. Una valutazione dei più importanti contratti collettivi di lavoro evidenzia le differenze enormi tra i settori. “In alcuni settori si concede meno, con una media di 10-11 giorni, non prendendo in considerazione le esigenze dei dipendenti più giovani", afferma Thomas Bauer, responsabile della politica sociale di Travail.Suisse. Altri invece offrono generosi vantaggi ai giovani padri, con una media di 30-31 giorni.
Ad aprile, Travail.Suisse e le sue federazioni hanno presentato un parere legale del prof. Thomas Geiser che conferma che il congedo di paternità legale deve essere aggiunto alle disposizioni già esistenti nei contratti collettivi di lavoro. “Nell’ambito delle contrattazioni collettive insistiamo perché il congedo paternità legale venga aggiunto, piuttosto che sostituire, le norme contrattuali approvate prima dell’entrata in vigore dei dieci giorni, aggiunge Xavier Daniel. Ci impegniamo perché in futuro tutti i settori professionali vadano in questa direzione”.