Il sindacato OCST ha preso atto del compromesso che si sta definendo all’interno della Commissione della gestione sul messaggio del Consiglio di Stato che chiede il riconoscimento di 500 milioni all’Istituto di Previdenza del Cantone Ticino (IPCT) dati dal maggior costo delle garanzie votate dal Parlamento nel dicembre del 2012 agli ultra cinquantenni.

È una soluzione minima, che non ci soddisfa ancora e che non riconosce la legittimità della richiesta iniziale, ma sembra essere l’unica che possa raccogliere il consenso all’interno del Parlamento ed evitare un referendum. Il sindacato chiede quindi che ora Governo e Parlamento, considerato come la soluzione prospettata non avrà un impatto sulle finanze del cantone, affrontino seriamente la richiesta dell’IPCT di intervenire per compensare totalmente l’inevitabile ulteriore riduzione delle rendite a seguito della non procrastinabile diminuzione del tasso di conversione che definisce l’importo delle rendite al momento del pensionamento.

Si tratta quindi di evitare un altro taglio delle rendite, già ridotte del 20% per gli assicurati che non hanno beneficiato delle garanzie dal 2013. Il sindacato è impegnato a salvaguardare il loro attuale livello, che contribuisce a mantenere l’attrattività degli impieghi nel settore pubblico e nei settori del sociosanitario, oltre che a non impoverire ulteriormente una parte importante di famiglie ticinesi.

L’OCST chiede pertanto che il Consiglio di Stato apra una trattativa con le organizzazioni sindacali e licenzi un messaggio per definire i dettagli delle misure di compensazione che si vogliono mettere in atto e che dovranno poi essere discusse e votate dal Gran Consiglio: se sarà necessario, in questa fase, il sindacato ricorrerà alla mobilitazione dei propri affiliati e degli assicurati dell’IPCT.


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