Il sindacato OCST non può astenersi dal commentare quanto accaduto nel nostro Parlamento cantonale in questi giorni nell’ambito della discussione sul Preventivo 2024.

Grazie alla grande protesta catalizzata dai sindacati contro lo smantellamento del servizio pubblico, ieri si è raggiunto un obiettivo che consideriamo un minimo di giustizia: lo stralcio del contributo di solidarietà del 2%.

Delusione invece che la politica non abbia colto l’emendamento promosso dal sindacato sui banchi del Parlamento riguardo al riconoscimento del rincaro. Si trattava di una misura responsabile e percorribile, un compromesso che ha congiunto le forze; un elemento che ci poteva far intravvedere con serenità il futuro della politica del personale nel nostro Cantone.

Nel corso della discussione è poi stato totalmente dimenticato il sacrificio provocato dai tagli nell’ambito sociosanitario e socioeducativo. Il personale in questi settori, che rappresentano certamente un termometro del livello di civiltà del nostro paese e cioè la cura degli anziani e dei più fragili, stanno già facendo grandi sacrifici ed è evidente a tutti che le necessità in questi ambiti sono in crescita. Ci saranno ancora meno strumenti per contrastare la carenza di personale già in atto e l’abbandono precoce della professione.

Oggi si è poi discusso della non sostituzione del personale partente e il risultato è totalmente deludente. Abbassare la mannaia in modo indiscriminato e senza un’analisi preliminare della situazione nei singoli uffici e ambiti lavorativi è totalmente insensato. Ricordiamo che da questa misura sono colpiti anche settori come la scuola e l’Ospedale sociopsichiatrico cantonale e non solo la pubblica amministrazione.

Dato il livello dell’analisi e della discussione siamo ancora più preoccupati rispetto al preventivo del prossimo anno. 

Per questo dichiariamo che per le lavoratrici, i lavoratori e i sindacati non finisce qui. Il 29 febbraio confermiamo la giornata di mobilitazione generale.


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