L’inquadramento giuridico del telelavoro effettuato dai frontalieri è un tema molto articolato in quanto genera due livelli di impatto, uno previdenziale (ovvero che riguarda i contributi pensionistici) e uno fiscale (ovvero che riguarda la tassazione del reddito da lavoro).

Il Governo italiano ha deciso di prorogare al 31 dicembre 2023 l'esenzione IRPEF del telelavoro fatto dai frontalieri. La possibilità di fare telelavoro sarà tuttavia pur sempre limitata ad una percentuale pari al 24,99% del tempo di lavoro (quindi in media ad un giorno alla settimana); in caso infatti di superamento di questa soglia incorrerebbe l'obbligo di pagare il contributo INPS in Italia.

Per tutti i dettagli consultare la pagina https://www.ocst.ch/telelavoro

 

“L’Accordo relativo all’imposizione dei lavoratori frontalieri e un Protocollo che modifica la Convenzione tra la Svizzera e l’Italia per evitare le doppie imposizioni sono entrati in vigore il 17 luglio 2023. Le nuove disposizioni saranno applicabili a partire dal 1° gennaio 2024. [...] Con il nuovo Accordo, la Svizzera trattiene l’80% dell’imposta alla fonte regolarmente prelevata sul reddito dei nuovi frontalieri che lavoreranno in Svizzera. I nuovi lavoratori frontalieri saranno tassati in via ordinaria anche in Italia. Sono considerati nuovi lavoratori frontalieri coloro che entrano nel mercato del lavoro transfrontaliero dopo il 17 luglio 2023”.

Con questa nota ufficiale il Consiglio federale ha oggi proclamato la definitiva entrata in vigore del nuovo Accordo sulla tassazione dei lavoratori frontalieri.

Telelavoro
Il 30 giugno è giunta a scadenza la norma transitoria voluta dal Governo italiano che ha permesso ai frontalieri di lavorare da casa per il 40% del tempo di lavoro senza temere impatti tributari.
A seguito delle proteste sindacali, nei giorni scorsi il Governo italiano ha proclamato pubblicamente che tale norma del 40% verrà rinnovata fino al prossimo 31 dicembre.